May 12, 2025

Un avviso per manifestazione di interesse destinato alle attività che, avendo i requisiti previsti dalla L.R. n. 30/2021, intendano avere il riconoscimento di negozio storico, bottega artigiana storica o locale storico ed essere così inserite nell’apposito albo regionale. A presentare l’avviso questa mattina in conferenza stampa l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, insieme alla dirigente di Sezione alla promozione del commercio, artigianato e internazionalizzazione delle imprese, Francesca Zampano, e alla presenza di Francesco Sgherza di Confartigianato, Maria Concetta Malorzo di CNA, Salvatore Sanghez di Confesercenti e Alessandro Ambrosi di Confcommercio.

“Sostenere quello che per noi è il cuore del tessuto produttivo pugliese – ha dichiarato Delli Noci – è la finalità di questo avviso che nasce a seguito dell’approvazione di un’apposita Legge regionale su cui tanto abbiamo lavorato e che è frutto della collaborazione con le associazioni di categoria, che ringrazio. Le attività storiche e di tradizione meritano una particolare attenzione perché rappresentano la nostra storia, le nostre tradizioni e anche quella creatività pugliese amata e apprezzata in tutto il mondo. La tutela da un punto di vista legislativo ne riconosce centralità e valore e ci mette nelle condizioni di mettere in campo tutte quelle azioni concrete in grado di preservare questo patrimonio, valorizzarlo e tramandarlo alle generazioni future”.

Sono tre le attività storiche riconosciute dalla Legge e che, attraverso l’avviso, saranno inserite nell’albo regionale: i negozi storici, vale a dire unità locali che svolgono attività di commercio al dettaglio in sede fissa o all’interno dei mercati su aree pubbliche; le botteghe artigiane storiche, unità locali artigianali che svolgono la produzione, la vendita diretta al dettaglio di beni o servizi e i locali storici, unità locali esclusivamente o prevalentemente dedite alla ristorazione o alla somministrazione di alimenti e bevande. In ragione delle loro specifiche caratteristiche, ciascuna delle tre tipologie di attività storiche e di tradizione è a sua volta suddivisa in tre categorie che prevedono, tra gli altri requisiti, un’anzianità rispettivamente di trenta, quaranta e settant’anni di attività.

Le attività storiche, riconosciute con marchio identificativo e iscritte nell’Elenco Regionale delle Attività Storiche e di Tradizione della Puglia, potranno beneficiare di numerosi interventi tra cui contributi a fondo perduto ai titolari delle attività, agevolazioni per l’accesso al credito, agevolazioni, premialità o riduzioni per tributi regionali, imposte e tariffe comunali, supporto per i contratti di apprendistato per l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, premialità nella promozione di bandi regionali per la tutela delle imprese territoriali, promozione dell’Elenco Regionale nei circuiti turistici, promozione di percorsi formativi specifici per titolari e dipendenti per tutelare l’identità delle attività delle imprese storiche e di tradizione del territorio pugliese.

“Abbiamo sviluppato tre simboli diversi per identificare le diverse tipologie di attività storiche della Puglia: negozi, locali e botteghe – ha concluso Delli Noci –. Tre loghi che derivano dalla scomposizione dello stemma regionale e dalla combinazione dei simboli contenuti nello stemma e degli elementi dell’urbanistica pugliese. Un marchio carico di significati che parla della Puglia e delle sue eccellenze”.

Per richiedere il riconoscimento, a partire dal 18 luglio prossimo, il titolare dell’attività potrà rivolgersi a un Centro di Assistenza Tecnica (CATA/CAT) promosso dalle associazioni di categoria dell’artigianato o del commercio e autorizzato dalla Regione Puglia.

I CATA e i CAT assicureranno assistenza per l’inoltro della domanda.

Tutte le informazioni sono disponibili sul portale Sistema Puglia, nella Home della Sezione Promozione del Commercio, Artigianato e Internazionalizzazione delle imprese.

Già a partire dal prossimo 18 luglio sarà possibile presentare domanda per il riconoscimento delle attività storiche e di tradizione della Puglia. Questo avviso consentirà agli imprenditori pugliesi titolari di aziende storiche di entrare a far parte di una vera e propria rete regionale di valorizzazione e accedere a una serie di vantaggi”.

Così Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, a margine della conferenza stampa di presentazione dell’avviso pubblico regionale a valere sulla L.R. 30/2021 tenutosi questa mattina presso la Sala De Jeso del Palazzo della Presidenza regionale.
L’iniziativa è finalizzata a tutelare e valorizzare il patrimonio delle aziende pugliesi che possono vantare una “insegna storica”, intesa non necessariamente come elemento fisico, ma come denominazione comunemente utilizzata nei confronti della clientela e identificativa dell’impresa.
La legge premia il contributo allo sviluppo economico, culturale e turistico generato dalle attività caratterizzate da una combinazione di fattori legati alla continuità nel tempo, ai prodotti offerti, alla storicità della denominazione oltre alla collocazione in strutture architettoniche e in contesti di particolare interesse storico o culturale per la comunità, come i centri storici. Più le attività sono risalenti nel tempo, risultano fedeli alla tradizione e conservano connotati storici e identità, arredi e caratteri vintage, più rientrano nella tutela riconosciuta dalla Regione. La legge distingue le attività in tre macro-categorie: botteghe artigiane storiche; negozi storici (esercizi commerciali); locali storici (ristorazione e somministrazione alimenti). A loro volta queste aree contemplano tre categorie a seconda degli anni di esercizio dimostrabili: 30, 40 o 70. In particolare, le imprese che possono provare 70 anni di attività potranno vantarsi del titolo di bottega, negozio o locale “patrimonio di Puglia”.
Le aziende che saranno riconosciute potranno utilizzare appositi marchi regionali, fregi e vetrofanie, per comunicare alla clientela la loro appartenenza a questo speciale “club”.

Secondo Sgherza: “tutelare queste attività è un’operazione meritoria dal punto di vista culturale e sociale, ma anche sotto il profilo economico e turistico. Ciascuna di loro è un concentrato di storia, conoscenze e saper fare: alcune sono diventate importanti al punto da identificare una zona, un quartiere o da essere citate in libri e film. Inestimabile, poi, il loro contributo in termini di specializzazione delle maestranze e supporto alla crescita professionale. Tutelandole, proteggiamo l’essenza del nostro territorio. Ringraziamo quindi l’assessore Delli Noci e le strutture di Regione Puglia per il grande lavoro che abbiamo svolto in stretta collaborazione”.

Le domande possono essere presentate tramite il supporto dei Centri di Assistenza Tecnica C.A.T.A. Confartigianato Puglia, i cui sportelli sono a disposizione in tutta la regione. Gli imprenditori interessati possono fin da subito chiedere gratuitamente informazioni sulla documentazione necessaria a presentare la candidatura.

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