I casi della Masterclass AIS dedicata al Susumaniello e del festival “Rosati di Sera” rappresentano un grottesco scivolone politico e delineano un quadro amministrativo deplorevole, specchio fedele di come il centrodestra sta governando la città. Si preferisce un racconto di comodo, intriso di omissioni, banalità e forzature, per celare la verità invece di assumersi le evidenti colpe. Si solleva polvere per nascondere il nocciolo della questione, che parla di due occasioni perse per l’economia cittadina a causa di evidenti responsabilità dell’amministrazione comunale.
Prima si lasciano sfumare opportunità costruite con chi lavora sul campo e sostiene la nostra filiera. Poi si cerca un capro espiatorio tra le cantine, come se i brindisini fossero ingenui e non sapessero leggere documenti, date e atti amministrativi. È un atteggiamento infantile e allo stesso tempo pericoloso, che mina l’autorevolezza delle istituzioni e offende l’intelligenza dei cittadini.
La nostra tradizione vitivinicola non è un marchio da agitare a piacimento. È lavoro quotidiano, storia, dignità ed è parte di ciò che ci appartiene davvero. Quando l’amministrazione inventa divisioni per coprire ritardi, inefficienze e rinunce (volontarie?), riesce nell’impresa di insultare i brindisini e ferire quella sensibilità che unisce produttori, ristoratori, giovani che tornano a investire qui, famiglie che scommettono sul futuro.
E quando poi, con una mossa disperata, si inscena il teatrino del “derby” con i paesi vicini, l’unico obiettivo è distrarre dall’essenziale ovvero far crescere il territorio con serietà e metodo, non con slogan vuoti.
La nostra visione è chiara e poiché le Istituzioni appartengono a tutti, devono essere trasparenti come il cristallo e lavorare con chi crea valore vero. Basta scaricabarile. Per garantire trasparenza nella gestione della cosa pubblica, si pubblichino tutti gli atti della vicenda e si dica finalmente la verità. È tempo che chi amministra questa città si assuma le proprie responsabilità.
Dopo la dura replica delle cinque cantine brindisine alla conferenza stampa del Comune, chiediamo al sindaco Marchionna una rettifica onesta e la pubblicazione immediata dell’intera procedura con carteggio e mail. È palese che sia tentato di approfittare del ruolo istituzionale per intorbidire le acque, avvelenare il clima e nascondere la verità.
È un atteggiamento gravissimo e irresponsabile, perché i cittadini non sono spettatori da intrattenere con sceneggiate e hanno diritto alla chiarezza e alla trasparenza. Ribadiamo l’urgente necessità di un confronto pubblico, con tutte le parti, nella commissione consiliare Attività produttive per chiarire una volta per tutte la vicenda ed evitare di alimentare l’idea che si voglia dividere gli operatori per celare le proprie pesanti colpe. Brindisi merita amministratori che scelgano la verità, il lavoro serio, la partecipazione autentica.
La città non vuole favole e chiede serietà, rispetto e responsabilità. Altrimenti occorre liberarla senza indugio dalla deriva pericolosa di vincoli, di ricatti e di soggetti senza alcun titolo che tengono palesemente in ostaggio questa amministrazione di centrodestra.
Partito Democratico di Brindisi
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