Un giro di prostituzione nascosto dietro un centro massaggi e benessere aperto in una delle zone più trafficate di Brindisi.
E’ quanto accertato da una lunga indagine condotta dalla Squadra Mobile di Brindisi che stamane ha sgominato un’associazione a delinquere dedita allo sfruttamento, all’induzione ed al favoreggiamento della prostituzione di giovani ragazze cinesi.
Dopo circa due anni di indagini, all’alba di oggi è scattato il blitz che ha fatto scattare le manette nei confronti di 10 persone (8 in carcere e 2 ai domiciliari) in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Maurizio Saso su richiesta del pm Savina Toscani.
Le persone indagate sarebbero 15, tutti i componenti di una vera e propria associazione criminale composta da italiani e cinesi. Ta questi anche un docente universitario presso l’Università del Salento.
L’indagine avrebbe accertato che le ragazze venivano costrette a prostituirsi con violenza e, in caso di rifiuto, subivano minacce di morte per sé e per i propri parenti.
L’operazione è stata denominata Peonia Rossa dal nome del centro massaggi sito in via Grazia Balsamo, ma la struttura brindisina costituiva solo il punto focale di una più vasta organizzazione che operava anche nelle province di Lecce e Taranto traendo un volume d’affari totali stimato in circa 150mila euro al mese.
Maggiori particolari sull’operazione saranno disponibili dopo le ore 11, al termine della conferenza stampa convocata presso la Procura della Repubblica di Brindisi, alla presenza del Procuratore Marco Dinapoli
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