Jonathan Muolo, brindisino di 24 anni, è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Brindisi per concorso in azione estorsiva.
Il giovane, dopo aver portato a segno un furto in un’azienda di termoidraulica, ha avanzato richieste estorsive ma la denuncia dell’imprenditore ha fatto scattare la trappola ed i 24enne è stato arrestato con le mani nel sacco.
Tutto è partito nei giorni scorsi, quando ad una ditta brindisina che opera nel campo degli impianti termo-idraulici sono stati sottratti nottetempo attrezzature, materiali e ben tre mezzi aziendali furgonati. Dopo alcune ore dall’episodio, il rappresentante legale ha ricevuto una telefonata in cui si chiedeva di versare una cospicua somma di danaro per rientrare in possesso di mezzi e materiali tarfugati.
In caso di mancato pagamento, i mezzi, le attrezzature e i materiali sarebbero stati dati alle fiamme.
Dopo un fitto numero di telefonate tra l’azienda e gli estorsori, sono intervenuti gli operatori delle sezioni antirapina ed antidroga della squadra mobile che hanno iniziato un’attività di osservazione per sorprendere sul fatto i responsabili. Lunedì scorso poi l’epilogo: nel tardo pomeriggio gli investigatori sono riusciti a cogliere sul fatto il responsabile in un incontro su via Aldo Moro. Un giovane individuo, poi riconosciuto per i precedenti di polizia, è stato arrestato davanti alle vittime del reato.
Bloccato, è stato trovato in possesso del denaro che gli era stato consegnato poco prima. Condotto in ufficio e identificato, Jonathan Muolo, 24 anni, è stato arrestato per concorso in azione estorsiva.
Peraltro, mentre erano in corso i servizi di osservazione che avrebbero poi portato all’arresto del Muolo, altri equipaggi della squadra mobile, incaricati di perlustrare il territorio in alcuni luoghi dove spesso vengono abbandonati o temporaneamente nascosti i veicoli rubati, sono riusciti ad individuare e rinvenire due dei tre veicoli oggetto di furto ai danni della ditta brindisina di impianti termo-idraulici.
Dopo la redazione dei necessari atti ed il rituale avviso al Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, il MUOLO veniva tradotto presso la locale Casa Circondariale per ivi essere mantenuto a disposizione della menzionata Autorità Giudiziaria inquirente.
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