Sabato 16 gennaio, ore 9,00, presso l’Auditorium Mauro Maniglio del Liceo Scientifico Fermi-Monticelli, via Nicola Brandi, 22, Brindisi, promossa dalla Scuola di Formazione Antonino Caponnetto e da Proteo Fare Sapere di Brindisi, ci sarà la presentazione del libro “Sulle ginocchia” di Franco La Torre, Melampo Editore.
Dopo i saluti del Dirigente Scolastico Annamaria Quarta, interverranno Sandro De Rosa (Docente Proteo Fare Sapre), Nando Benigno (Scuola di Formazione Antonino Caponnetto), Marco Dinapoli (Procuratore Capo di Brindisi) e Franco La Torre (Autore).
Quando nella prima riunione con la stampa, il 13 maggio 1982, fu posta al nuovo Prefetto di Palermo, Gen. Carlo Albero dalla Chiesa, perché mai la mafia siciliana avesse ucciso Pio La Torre, la risposta fu “per tutta la sua vita”. Questo libro, attraverso i ricordi e le tenere parole del figlio Franco, ripercorre le tappe fondamentali della vita di Pio La Torre, dalla decisione di frequentare le aule scolastiche a quella di accantonare la prospettiva di una brillante carriera universitaria per occuparsi del movimento contadino e bracciantile impegnato nell’occupazione delle terre abbandonate o ridotte a latifondo. Ha ingiustamente scontato 17 mesi di carcere per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Ha ricoperto cariche sindacali e di partito, da consigliere comunale a Palermo ha incessantemente denunciato lo sconvolgimento urbanistico operato dal duo Ciancimino-Lima.
Da deputato al Parlamento Italiano, carica ricoperta per tre legislature, ha fatto parte della prima commissione d’inchiesta sul fenomeno mafia in Sicilia segnalandosi per i contributi teorici e le denunce fatte in quella sede.
Nel 1981 decide di tornare nella sua Sicilia perché gravi fatti stavano avvenendo: il progetto di costruire una base missilistica a Comiso e l’avvento della mafia corleonese che dopo aver eliminato le cosche avverse, stava eliminando i magistrati e gli investigatori più impegnati nel contrasto alle attività criminose della nuova mafia La mattina del 30 aprile, insieme al suo amico-autista, Rosario Di Salvo, venne freddato a colpi di kalashnikov.
Per tempo aveva depositato una proposta di legge che verrà approvata dal Parlamento nel settembre del 1982, dopo l’assassinio del Prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa, della moglie, Emanuela Setti-Carraro, dell’agente di scorta Domenico Russo. La legge Rognoni-La Torre, ancora oggi è uno dei pilastri legislativi fondamentali nella lotta alle mafie e non solo.
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