Riprendendo l’argomento della scorsa settimana, continuo a chiedervi: “Chi sono i nostri muratori?” Oggi si parla molto di microbioma; ebbene, tutto l’insieme dei batteri intestinali, e non solo, che vivono in noi forma la squadra dei nostri costruttori. In effetti, noi siamo come le piante. Non sono le radici che trasformano i minerali del terreno in sostanze organiche bensì i microrganismi che vivono nel terreno; le radici assorbono l’acqua e ciò che i microrganismi hanno trasformato partendo dalle sostanze presenti nel terreno.
Come i microrganismi del terreno trasformano i minerali in sostanze organiche così i nostri microrganismi intestinali trasmutano i cibi e le bevande che ingeriamo nelle cellule che formano il nostro corpo. Quando inconsapevolmente assumiamo gli antibiotici, non facciamo altro che ammazzare i nostri costruttori i quali non potranno più partecipare alla formazione del nostro corpo. La parola “antibiotico” letteralmente significa “contro la vita”.
Gli antibiotici, distruggendo il microbioma, automaticamente distrugge il nostro organismo. Infatti, dopo aver assunto questo tipo di medicinali si sta molto male e prima di recuperare le piene funzioni organiche passano, spesso, parecchi giorni e, a volte, settimane o mesi. Un tempo, la medicina popolare rispettava il ruolo dei batteri intestinali perché era consapevole della loro importanza per il nostro organismo. Quando si verificavano squilibri intestinali, si ricorreva alle purghe e ai temuti clisteri, ma non ai farmaci assassini oggi molto in voga.
La resistenza agli antibiotici, oggi molto diffusa, è determinata dall’abuso di questi farmaci che, tra l’altro, non ottengono lo scopo per cui vengono usati. La Natura è più saggia e forte dell’uomo. Poiché gli antibiotici sono dei veleni, i microbi si organizzano per difendersi e difendere il loro ambiente (che in questo caso siamo noi). I microbi nel loro complesso sono indistruttibili: se vengono distrutti dei “ceppi”, se ne formano altri perché il loro ruolo fondamentale è quello di sostenere la vita. La vita delle piante e degli animali non potrebbe esistere senza di essi.
Oggi, la ricerca medica sta rivalutando il ruolo dei batteri sia nell’agricoltura che nella cura degli animali e delle persone. Finora ci hanno insegnato che esistono batteri buoni e batteri cattivi. Forse, questa distinzione non è del tutto precisa. Probabilmente, questi nostri collaboratori hanno compiti più “nobili” (come un maggiordomo in una casa signorile) oppure compiti più “umili” (come lo stalliere della stessa casa) ma sono tutti necessari nella gestione delle attività della casa.
Nella nostra società sono importanti tutte le professioni anche se ad alcune viene assegnato più prestigio. Infatti, il contadino, il netturbino, l’impiegato, l’operaio sono importanti quanto il medico, l’avvocato, l’ingegnere, ecc. Chi potrebbe sottovalutare il merito del chirurgo che salva la vita ad un paziente? Ma, se nessuno pulisse la sala operatoria, sapete che rischierebbero di morire molte più persone per infezioni? Generalmente, vengono stimati gli chef; ma, se non ci fossero dei bravi agricoltori a produrre buoni cibi, come sarebbero i loro appariscenti piatti?
Ebbene, anche tra i batteri ci sono “professionisti” od “operai” più apprezzati di altri ma servono tutti per lo scopo comune: sostenere e creare la vita organizzate di esseri superiori.
Continua
Rocco Palmisano
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