Arriva un esposto alla Procura di Brindisi contro l’eradicazione degli ulivi per il timore di contagio da Xylella.
Lo ha depositato stamattina Francesco Palermo, in rappresentanza del Comitato spontaneo #unitiSiPuò di Torchiarolo.
Nell’esposto-denuncia contro noti ed ignoti è configurata la commissione di diverse ipotesi di reato, tra le quali l’omissione di atti di ufficio, il danneggiamento aggravato di beni diffusi del paesaggio e del patrimonio agricolo monumentale, diffusione dolosa o colposa di malattia delle piante e danneggiamento doloso o colposo di alberi d’Ulivo.
“Nell’esposto – fa sapere lo stesso Palermo – si fa riferimento particolare a quanto avvenuto in data 4 novembre u.s., quando, in contrata “Case Bianche”, in agro di Torchiarolo, furono abbattuti centinaia di Ulivi, in esecuzione del Piano Silletti-bis.
Tali abbattimenti furono giustificati al fine di prevenire l’epidemia o contagio da Xylella fastidiosa. Tuttavia – continua il rappresentante del comitato #unitiSiPuò – agli abbattimenti non seguì, così come previsto dallo stesso Piano Silletti, la bruciatura o distruzione delle ramaglie in loco, finalizzata a prevenire, appunto, la diffusione del batterio specificato ad opera dei suoi vettori.
Continua Palermo: “gli Ulivi dichiarati infetti o potenzialmente comunque ospitanti, in maniera non ancora evidente il batterio, furono lasciati stesi a terra come cadaveri integri, e ciò contro l’esigenza, dichiarata emergenza, di fermare la propagazione della malattia. E tali sono rimasti, almeno fino alla data del 22 novembre, giorno in cui gli esponenti hanno stilato la loro denuncia, nonostante già nelle date del 14-15-16 e 17 novembre il sottoscritto avesse avvisato, con più messaggi indirizzati ai profili facebook e agli indirizzi e-mail del Presidente della Regione Michele Emiliano, del Ministro Maurizio Martina e del Corpo forestale, di questa grave e pericolosa situazione, bisognevole di un prontissimo intervento”.
Palermo ha preannunciato che nei prossimi giorni analoghi esposti saranno depositati presso le Procure della Repubblica di Lecce e di Bari.
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