I Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico hanno tratto in arresto su “Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere”, emessa dalla Corte d’Appello di Lecce, Marco Asuni 57enne del luogo, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Il provvedimento maggiormente afflittivo scaturisce dalle ripetute violazioni delle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria a cui l’uomo non ha ottemperato. In particolare nel corso dei vari controlli effettuati dai Carabinieri è stato sorpreso a colloquiare con persone estranee al proprio nucleo familiare. È stato anche accertato che ha inviato alcuni messaggi ed effettuato telefonate, contravvenendo così al divieto di comunicare con persone diverse da quelle che con lui coabitano o che lo assistono.
L’Asuni era stato colpito da provvedimento cautelare agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione denominata “Game Over” dei Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi. Attività che ha visto l’emissione di provvedimenti cautelari nei riguardi di 45 indagati responsabili a vario titolo di associazione finalizzata alla cessione di stupefacente, reati in materia di armi, estorsione ed altro. L’arrestato è stato condannato con doppio grado di giudizio alla ragguardevole pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione, anche per reato associativo. L’arrestato espletate le formalità di rito è stato associato nella Casa Circondariale di Brindisi.
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno tratto in arresto in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Lecce, Salvatore Pizzolante 30enne residente a Brindisi, già sottoposto agli arresti domiciliari per il reato di estorsione in concorso. Il provvedimento maggiormente afflittivo scaturisce dalle violazioni alle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria.
Infatti, recentemente l’arrestato era stato notato in contrada Gonella nei pressi di una casa rurale. Nella circostanza alla vista degli operanti, ha cercato di allontanarsi, tentando di recarsi nel retro del fabbricato, per eludere il controllo. Riconosciuto, è stato fermato dai Carabinieri e gli è stata chiesta contezza del motivo per il quale si trovasse lontano dal luogo di lavoro, alla domanda non ha saputo fornire plausibili giustificazioni.
Il 30enne che è gravato da una serie di censure di natura penale per reati contro la persona e il patrimonio, era stato in precedenza sottoposto agli arresti domiciliari e autorizzato dal magistrato a recarsi a lavoro nelle proprietà di famiglia, distanti circa 700/800 metri dal luogo in cui è stato fermato. A seguito dell’accertata violazione, dopo le formalità di rito è stato condotto nel carcere di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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