August 2, 2025

Come la storia di Brindisi, scritta dal Moricino e pubblicata dal Della Monaca, adombra il nesso inestricabile di mito e lavoro razionale, così l’opera di Annibale De Leo, nel suo complesso, testimonia della dialettica dell’illuminismo.
La storiografia predeleana, specie nel suo strato più arcaico, appare legata al mito: i racconti derivano ben spesso dalla tradizione popolare. Ma lo spirito di ricerca, che si impadronisce dei miti e li “organizza”, entra in contraddizione con essi.
I due concetti infine si separano, per segnare due fasi di un processo storico ancora riconoscibile nelle “cuciture” della stessa redazione di Moricino/Della Monaca; nella loro storia si dissolve l’ordine gerarchico della società con la forma essoterica della rappresentazione anche e proprio quando lo esalta; cantare ire e furori costituisce già una stilizzazione nostalgica di ciò che non si può più cantare, e il soggetto delle avventure si rivela il prototipo dello stesso individuo borghese il cui concetto ha origine in quella compatta affermazione di sé che troverà in Annibale de Leo (San Vito dei Normanni, 16 giugno 1739 – Brindisi, 13 febbraio 1814), arcivescovo di Brindisi dal 29 gennaio 1798, piena esplicazione.

 

Questi sin da giovane fu avviato agli studi di filosofia e teologia presso le Scuole Pie e il Seminario brindisino.
Continuò i suoi studi di diritto ecclesiastico dapprima a Napoli e quindi a Roma. Ritornato a Brindisi, scrisse la sua prima dissertazione su Marco Pacuvio (1763).
Di lui resta perenne monumento il fondamentale Codice diplomatico brindisino di cui la Società di Storia Patria per la Puglia ha curato l’edizione in un arco temporale che va dal 1940 al 2006.

 

La figura e l’opera di Mons. Annibale De Leo (1739-1814) saranno approfondite nel XXX Colloquio di Ricerca Storica (DAL SECOLO DEI LUMI ALLA MONARCHIA AMMINISTRATIVA) che si terrà il 25 Febbraio, con inizio alle ore 17.30, presso Palazzo Granafei-Nervegna a Brindisi

I lavori coordinati da Antonio Mario Caputo e aperti dagli indirizzi di saluto del Prof. Giacomo Carito, si svilupperanno attraverso gli interventi del Prof. Gianfranco Liberati (Università “Aldo Moro”) e di S. E. Mons. Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi – Ostuni.

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