“Richiesta attuazione delibera n.22 del Consiglio Comunale del 14 Aprile 2014 avente ad oggetto la situazione di precarietà vissuta da anni dai lavoratori delle ditte appaltatrici del comparto chimico all’interno dello stabilimento ENI/ VERSALIS di Brindisi” è all’oggetto di una lettera aperta inviata dai segretari confederali Michelina Almiento (Cgil), Daniela Fumarola (Cisl) e Antonio Licchello (Uil) al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco ed al Prefetto di Brindisi.
Questo il testo integrale del documento
In riferimento al deliberato in oggetto stiamo a chiedere, con urgenza, riscontro rispetto alla costituzione del gruppo di lavoro al fine di attivare, così come indicato: “il confronto con i vertici del gruppo ENI, alla presenza del signor Prefetto, delle parti sociali, dell’Ispettorato del Lavoro per concordare un protocollo, partendo da quello sottoscritto in prefettura in data 5 ottobre 2009, finalizzato ad assicurare una clausola sociale di salvaguardia dei livelli occupazionali nei passaggi di cantiere, da inserire nelle gare di affidamento dei lavori alle ditte appaltatrici. Il tutto unitamente alle clausole tendenti a garantire anche il rispetto della legalità e della sicurezza del lavoro, quale criterio da tener conto nell’ambito delle gare, superando la modalità del massimo ribasso”.
Consideriamo quanto mai urgente attivare il percorso programmato poiché abbiamo dovuto registrare che gli ultimi cambi di appalto hanno comunque prodotto un peggioramento nelle condizioni di lavoro, quindi è indispensabile un’interlocuzione con ENI prima che siano definiti i bandi per le prossime gare e, per questo, i margini temporali sono ormai ristrettissimi. Inoltre, sarebbe utile, in questa fase, avere certezze da ENI sugli investimenti programmati per la fermata prevista per settembre prossimo e sul complessivo piano industriale previsto per lo stabilimento brindisino.
Facciamo presente, intanto, che tutti i lavoratori interessati alle attività dell’indotto, da tempo aspettano soluzioni rispetto alle criticità che affrontano ogni giorno e siamo preoccupati per il clima di tensione che cogliamo esserci nelle diverse unità produttive. Confidiamo quindi in un riscontro urgente alle nostre richieste al fine di evitare che il disagio sfoci in forme di protesta sicuramente dannose sia sul versante sociale sia sul versante produttivo.
Certi di sollecita risposta, porgiamo distinti saluti.
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