May 2, 2025

L’arresto è stato eseguito la settimana scorsa ma soltanto oggi  il risultato della brillante operazione condotta dai Carabinieri in collaborazione con la polizia tedesca, è stato comunicato alla stampa.
In manette è finito Gennaro Solito, pericoloso esponente della costola mesagnese della Scu, latitante dal maggio 2013 poiché condannato a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e tentata estorsione.
Solito è stato arrestato mercoledì 24 gennaio a Pforzheim, vicino Stoccarda (Germania).

L’uomo era stato arrestato nel settembre 2010 dai carabinieri del Ros di lecce nella operazione denominata “Calipso”, la stessa che aveva portato in carcere anche Ettore Penna, l’attuale collaboratore di giustizia.
Proprio Penna e Solito, assieme a Daniele Vicentino, erano ai vertici dell’organizzazione criminale e stavano tentanto di riorganizzarla per farla ritornare agli antichi fasti.
I tre avevano progressivamente esteso la loro influenza da Mesagne ai comuni limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica, imponendo nuove regole di rigida divisione territoriale, con un referente per ciascuna località e la delimitazione del raggio d’azione dei gruppi affiliati ai rispettivi territori.
Il sodalizio aveva assunto un ruolo centrale nel traffico di cocaina, avvalendosi per gli approvvigionamenti di due autonomi canali in Piemonte e Calabria.

Dopo l’operazione, ed in attesa di sentenza, Solito era stato beneficiato dell’obbligo di dimora al posto del regime carcerario ma, quando il Tribunale di Brindisi ha emesso la sentenza che lo condannava a quattordici anni di reclusione, disponendo la custodia cautelare in carcere, Solito ha scelto di darsi alla latitanza.
L’arresto di mercoledì è la logica conseguenza di quanto accaduto il 18 Novembre 2013, quando Solito venne fermato e controllato dalla polizia tedesca presso un’area di servizio di Breisgau, vicino Friburgo. In quell’occasione il latitante presentò dei documenti d’identità falsi. Si avviò, così, un contatto tra i Carabinieri di Brindisi e la polizia tedesca che fu utile ad accertare la vera identità del fermato. Purtroppo, in assenza di mandato di cattura europeo, Solito fu soltanto denunciato in stato di libertà e rilasciato e fece perdere le proprie tracce.
Il cerchio, comunque, era già stretto e le indagini sono proseguite in sinergia tra i Carabinieri e la polizia tedesca, attraverso quotidiani contatti e scambi informativi di ciò che è emerso quotidianamente. Ed è così che si giunge, proprio il 24 gennaio, a rintracciare ed arrestare Solito.

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