July 20, 2025

La recente protesta dei giovani migranti alloggiati presso il dormitorio di Via Provinciale San Vito, causata dall’interruzione della erogazione della energia elettrica e dell’acqua,  appare sorretta da comprensibili motivi dal momento che problemi riguardanti l’alloggio di chi è privo di tetto e di mezzi non possono essere certo affrontati consentendo che tali indigenti siano privati di servizi indispensabili per la loro  umana sopravvivenza. Si tratta di problemi che in un paese civile  le competenti autorità devono risolvere in maniera diversa e comunque rispettosa di quel caposaldo della nostra Costituzione che è il necessario rispetto della dignità della persona umana.

 

L’accaduto ripropone allora la cruciale questione dell’accoglienza a Brindisi degli stranieri fuggiti da terre martoriate dalla guerra e dalla miseria e duole dover constatare che mentre si  invoca e talora si esalta una dura repressione in danno di questi diseredati, nulla si muove, nel perverso interesse di alcuni e nella riprovevole indifferenza di altri, per rimuovere le condizioni nelle quali essi spesso sono costretti  a lavorare con retribuzioni di fame.

Occorre convincersi che non si può fare accoglienza solo col volontariato per quanto meritevole ed encomiabile. Sono invero necessarie precise scelte politiche con adeguati investimenti di denaro pubblico a partire dall’approntamento del dormitorio e di altri luoghi da reperire allo scopo che devono essere adeguatamente custoditi e manutenuti per assicurare una dimora a chi ne è ingiustamente privo. Si tratta di un dovere che chiama in causa la responsabilità delle istituzioni e, in particolare, quella dell’amministrazione comunale nella persona del Sindaco e di ogni Consigliere comunale.

 

Siamo contrari  ad ogni ipotesi di chiusura del dormitorio e chiediamo l’urgente varo di un serio programma di accoglienza  da tradurre in provvedimenti concreti come alternativa di civiltà al vergognoso tentativo di formulare generiche , indiscriminate ed indimostrate accuse di vandalismo in danno dei giovani immigrati del dormitorio  mentre nulla si fa per eliminare lo scempio di zone periferiche, luoghi e strutture pubbliche  della città che sono, e non certo per colpa dei cittadini immigrati, in condizioni di grave ed inammissibile degrado.

 

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO:

 Ambulatorio Via Appia 64, Associazione Salute Pubblica, Associazione “Io Donna”, Sindacato COBAS, Forum Ambiente Salute e Sviluppo

 

 

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