Ogni ora che passa sembrano sempre più nitidi i contorni sull’attentato di Francavilla Fontana che è costato la vita all’attentatore Antonio Rizzo, 28 anni, ed il ferimento del complice Saverio Candita, 27 anni.
Gli inquirenti continuano nella serie di sopralluoghi, interrogatori, visioni di filmati e ricerca di riscontri documentali necessari a suffragare l’ipotesi investigativa sul movente dell’attentato: Rizzo voleva danneggiare il suo negozio per intascare la polizza investigativa.
Rizzo sarebbe morto nell’attuare un piano ben studiato nel tempo: Pinco Pallino, il negozio di scarpe ed abbigliamento per bambini, andava male e dopo un periodo di “fuori tutto” (pubblicizzato – tra l’altro – sulla propria pagina facebook), l’uomo aveva deciso di simulare l’attentato per intascare i soldi della polizza dell’assicurazione.
A suffragare questa ipotesi ci sarebbe un primo, importante riscontro: secondo quanto appurato dai Carabinieri sarebbe di circa 3 milioni di euro la polizza assicurativa che la compagna di Rizzo, proprietaria del negozio, avrebbe riscosso in caso di distruzione totale dell’esercizio commerciale. Un risarcimento che – secondo Rizzo – valeva il rischio.
Ma l’attentato pensato ed attuato da Rizzo è andato oltre le sue intenzioni. Ha causato un vero e proprio disastro e messo a repentaglio la vita di decine di persone. Tant’è che oggi il Sindaco Bruno ha dovuto emettere l’ordinanza di sgombero ed ha ricevuto in municipio le famiglie per pianificare il da farsi.
Di sicuro ne saprà qualcosa di più Saverio Candita, 27 anni, di Francavilla Fontana, amico della vittima. Si era nascosto in un appartamento di sua disponibilità nella vicina Torre Santa Susanna. L’uomo era presente al momento della deflagrazione ed ha avuto un ruolo attivo nell’attentato.
Ad incastrarlo non solo le videoriprese ma soprattutto le vistose fasciature alle mani ed al volto che coprirono le ustioni che Candita si è provocato al momento dell’esplosione.
E’ lui il testimone chiave. Ma non è il solo.
C’è anche Marika Giuliano, compagna di Rizzo ed intestataria del negozio, ma ci sarebbe soprattutto un terzo uomo.
E’ una persona di età più avanzata rispetto a Rizzo e Candita che avrebbe aiutato quest’ultima a raggiungere la sua abitazione di Torre Santa Susanna dopo la deflagrazione. Anch’egli è indagato a piede libero per favoreggiamento. Ma gli inquirenti ipotizzano che l’accusa possa sempre modificarsi in “incendio doloso in concorso”, lo stesso reato per cui Candita è stato tratto in arresto.
La posizione di questa terza persona è, infatti, tutta da chiarire. Ha avuto un ruolo nell’attentato? era forse il “palo” del trio che aveva deciso di mettere fuoco a Pinco Pallino? Si è trovato nei pressi dell’esercizio ed ha “semplicemente” aiutato l’amico Candita a nascondersi nella propria abitazione? è stato chiamato da Candita e lo ha raggiunto dopo la tragedia?
Sono domande a cui presto sarà data risposta.
Angela Gatti
Pubblicato il: 1 Ott, 2014 @ 18:27
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