Dal comunicato stampa diramato oggi dall’Adspmam è impietoso il confronto tra il porto Brindisi e quello di Bari.
Nonostante i due porti facciano parte di un’unica Autorità di Sistema si notano in modo chiaro ed eloquente le differenze di sviluppo e quindi dei risultati su ogni tipo di attività.
Differenze su numeri di accosti, quantità di rinfuse movimentate (Brindisi – 22% legato ovviamente alla fermata della centrale Enel e interruzione attività cracking della Versalis), containers (Bari 75000 – brindisi 0), camion e trailers (Bari calo 1% – Brindisi 14%).
Ma le differenze più significative sono sui numeri dei passeggeri: Brindisi 462 mila (- 10%) Bari 840 mila – passeggeri crociere 430 mila Bari con 152 accosti (+ 21%) Brindisi 86 mila con 44 accosti.
Le speranze riposte sui nuovi accosti realizzati (pontile a briccole) e le opere appena avviate che vedranno il completamento senza imprevisti tra qualche anno non rassicurano il cluster marittimo.
L’economia del nostro porto si basa sulla lungimiranza degli operatori portuali, sulla tenacia di qualche agente marittimo, sullo spirito di vecchi imprenditori mai domi e sempre pronti a nuove sfide e a qualche armatore che continua a riporre fiducia nelle nostre fatiscenti infrastrutture.
A loro va il mio ringraziamento! Senza i loro sacrifici e il loro impegno le differenze sarebbero ancora più marcate.
A chi invece vorrebbe piazzare a Costa Morena Est un bel rigassificatore chiedo di andare a cercare fortuna altrove per non far sparire quelle poche attività che oggi si svolgono su quelle banchine.
Un giorno durante una seduta del vecchio Comitato Portuale, del quale facevo parte, l’allora Presidente disse:
gli imprenditori facessero gli imprenditori e si preoccupassero di portare lavoro e traffici al porto ci pensiamo noi…
Michelangelo Greco
Operatore Portuale
Consigliere Comunale di Brindisi
