Edipower, in risposta alle considerazioni fatte da Legambiente sulla nota stampa relativa alle “osservazioni” alla VIA prodotte avverso la co-combustione di carbone e CSS-combustibile nella centrale di Brindisi Nord, afferma di voler “fornire alcuni elementi utili a riportare la discussione sul piano dei fatti”.
Condividiamo il fatto che la discussione debba essere fatta sui tavoli tecnici che il Ministero attiverà per la richiesta di procedura di VIA e per la qual cosa siamo pronti e preparati, al punto che le “osservazioni” alla richiesta di Edipower sono state rimesse solo ed esclusivamente al Ministero dell’Ambiente.
Che il CSS-combustibile fosse classificato come “prodotto” ed in classe 3,3,2 non vi sono dubbi, resta il fatto, inconfutabile, che tale classe rappresenta la “PEGGIORE”, in termini di qualità, del richiamato “prodotto” che, in quanto tale, può essere portato in co-combustione con il carbone.
Che oggi Edipower dica che le analisi effettuate ultimamente hanno evidenziato valori migliori sul CSS, non è contestato, resta il fatto che vi è contrasto con quanto riportato nella VIA; per tale motivo ogni ulteriore considerazione appare superflua e va lasciata al giudizio di chi legge.
Su una cosa dissento fortemente, nel momento in cui si afferma che il CSS non viene prodotto dai Rifiuti Solidi Urbani.
A tal proposito, per chi volesse approfondire l’argomento, riporto l’indirizzo sul quale verificare l’impianto di produzione di CSS della A2A al quale, credo si faccia sempre riferimento, anche in virtù del fatto che A2A Ambiente non ha ancora impianti di questo tipo (http://www.federambiente.it/Primopiano/CSS%20Bologna%20Roma/Scotti%20FISE%20ROMA-ppt.pdf)
Da questo sito si evince facilmente che il CSS viene prodotto dal 30% residuo, proveniente dai rifiuti solidi urbani, più un 10% residuale degli impianti di post trattamento della raccolta differenziata.
Ed allora diciamola tutta, senza necessità di travisare la realtà.
Il combustibile solido secondario (CSS) è suddiviso in due principali famiglie: il CSS ed il CSS-combustibile; il primo (CSS) è definibile come combustibile solido ottenuto da rifiuti non pericolosi (parte residuale dei RSU), il secondo (CSS-combustibile) è concepito come il “sottolotto” di combustibile solido secondario (CSS) per il quale risulta emessa una dichiarazione di conformità nel rispetto di quanto disposto all’articolo 8, comma 2 del Decreto ministeriale Ambiente 14 febbraio 2013, n. 22 e, quindi, nella propria classificazione, dalla migliore in classe 1,1,1 alla peggiore in classe 3,3,2 come proposto da Edipower.
Tale distinzione porta ad avere il CSS come parte del rifiuto non pericoloso (definizione come da art. 184, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006) e parte prodotto utile come combustibile.
Resta il fatto che l’origine è sempre dagli RSU, integrati ed arricchiti da raccolte differenziate e quanto altro possibile per ottenere la richiamata “dichiarazione di conformità”.
Infine, proprio in virtù di quanto dichiarato da Edipower, in merito alla volontà di arricchire energeticamente il CSS prodotto, sfugge ad Edipower il fatto che la normativa vigente, in termini di contributi alla produzione di energia alternativa, pone dei limiti all’utilizzo dei “prodotti ibridi”, in funzione della presenza percentuale delle “biomasse”; verifichi Edipower quale è la percentuale di “biomasse” nel CSS che intendono portare in combustione, ancor prima di avere al certezza che la co-combustione possa garantire inviti certi all’immissione in rete dell’energia prodotta.
Noi sugli arricchimenti energetici del “CSS-combustibile” siamo particolarmente preoccupati in virtù del fatto che il miglioramento del potere calorifico inferiore (PCI) si può avere solo con maggiori quantità di polimeri plastici ed ancor più se plastiche pesanti e quindi clorurate.
Le preoccupazioni stanno nel fatto che la il Gruppo 4, nel quale è prevista la co-combustione, non ha la stessa temperatura (omeotermo) e, per la presenza delle plastiche clorurate, nelle così dette “zone fredde”, verranno sicuramente a formarsi diossine, furani ed IPA.
Sicuramente si avrà modo di chiarire questi e molti altri aspetti su quel tavolo tecnico al quale Edipower fa riferimento; per il resto noi di Legambiente continueremo la nostra azione di volontariato a servizio della cittadinanza ed a salvaguardia della salute pubblica.
COMUNICATO STAMPA PROF. FRANCESCO MAGNO (DIRETTIVO LEGAMBIENTE BRINDISI)
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