… now , the wind has lost my sail …
now … che finalmente è arrivato il maestrale …
adesso che il lungomare ritorna pian piano ad essere un lungomare per incantarsi e passarci frettolosamente con il freddo addosso e non più seicento metri di tavolata di paese …
adesso che da lì cominciano a sparire i mangiatori di anguria, i leccatori di gelati, il karaoke, zio Pino in canottiera, zia Adele in ciabatte …
adesso che ci siamo stancati delle pizze all’ Hemingway che se c’è un posto al mondo che lo scrittore non avrebbe mai frequentato è proprio quello …
adesso che abbiamo goduto delle serate al ristorante del porticciolo e dopo aver mangiato mediocremente e pagato profumatamente ci siamo ripromessi che non ci ritorniamo neanche sotto minaccia ma che se per caso ci dovessero invitare e ci ritornassimo diremmo al gestore di utilizzare un passamontagna che se no che rapina è …
dopo che abbiamo accuratamente evitato di sottoporci alla discesa ed alla salita di via provinciale san vito per poter godere della sfacchinata all’interno del parco del Cillarese …
dopo Nina Zilli e Piero Pelù, dopo i Negrita ed i Subsonica che menomale che ci siamo andati …
dopo aver trascorso la prima estate senza iastimare la tramontana …
dopo aver constatato che questa o un’altra o un’altra ancora comunque le giunte del sindaco Consales sono tutte una tragedia …
dopo aver appreso che eravamo sull’orlo dell’emergenza rifiuti, che siamo rientrati per miracolo dall’emergenza rifiuti, che saremo presto di nuovo in emergenza rifiuti e che per ora nessuno se ne fotte dell’emergenza rifiuti …
dopo aver constatato che il glicine e il falso gelsomino confliggono non poco e che se vuoi quello devi rinunciare a quell’altro …
dopo aver cercato inutilmente di leggere intere strofe tatuate sulla pancia, sul dorso, sui fianchi, sulle braccia o sul collo di finti tribali ma veri scimuniti …
now the scent has left my trail …
ora che finalmente possiamo chiudere le finestre per non essere svegliati alle tre di notte dal gruppetto di adolescenti che si parlano con lo stesso tono di voce che ci vorrebbe per farsi sentire da una valle all’altra in pieno Tibet …
ora che le infradito si sono rotte e le crocs stanno per cedere …
ora che i pantaloni comprati a giugno un pò strettini che tanto d’estate si dimagrisce non ci entrano proprio …
adesso che il caldo provato un paio di volte a Piazza mercato è solo un brutto ricordo e ancora ci chiediamo come cazzo abbiamo fatto a non essere ricoverati per una botta di calore …
adesso che sono finiti i-ciao-come-stai-da-quanto-tempo-dimmi-tutto-di-te-e-i-ragazzi-ma-voi-quando-è-che-venite-su-a-trovarci …
adesso che non ci ritroviamo più su facebook le foto dei viaggi altrui con tanto di boccacce alla partenza che a noi che ce ne frega …
adesso che la sip ha deciso per bollette mensili e non più bimestrali …
adesso che siamo riusciti ad evitare la festa di laurea del figlio dell’amico che neanche il funerale di Casamonica …
ora che abbiamo perso il conto dei migranti arrivati, deceduti, sfuggiti, espatriati, ricattati, accampati …
adesso che ci dobbiamo impegnare almeno in una settimana sana di tg per capire cosa stia succedendo nel Pd …
now che tutti ripartono e beati loro …
adesso che tutti rientrano e beati anche loro …
adesso, dopo due funerali, un matrimonio, un diciottesimo, una nozze d’argento, due feste di laurea e un primo compleanno con palloncini …
ora, che finalmente puoi girare per il centro senza essere assordato da un gruppo rock che spara migliaia di brutti decibel …
ora …
dopo tutto questo …
ora …
che si fa? … … … …
… dai che mo arriva sanghiadoro … … …
Apunto Serni
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