… è il tran tran quotidiano …
la sveglia alle sei che è ancora quasi buio, il caffè sul fuoco nel silenzio, una delle due luci del bagno fulminata che prima o poi dovrò cambiare, la prima solita sigaretta, le prime solite notizie a basso volume televisivo per permettere ai ragazzi di dormire il solito quarto d’ora in più
… le comunicazioni di servizio per il programma giornaliero con mia moglie …
le solite …
facciamo la spesa alle cinque? … hai da fare? … mi accompagneresti dal parrucchiere ? … ricordati del dentista alle sei per la bambina … anche se bambina non lo è più … le solite cose insomma …
e poi la casa che prende improvvisamente vita …
pà mi firmi questa giustifica … pà mi servono dieci euro … pà oggi vieni a prendermi che manca quella d’italiano e usciamo alle dodici … pà vengo tardi a piedi con D. …
e poi in macchina in periferia per i licei …
al “Fermi” c’è la solita occupazione … quest’anno è prenatalizia ed un po’ tardiva rispetto ai tempi canonici ma si sa non ci sono le più le stagioni di una volta …
anche i carciofi, le zucche e le melagrane sono arrivate in ritardo … sarà il buco dell’ozono … lo striscione giallo come a definire la scena del delitto riprende paro paro Csi Miami o criminal mind …
la scritta, invece è da work in progress “ci scusiamo per il disagio ma stiamo lavorando per voi “ … non fa ridere, non fa piangere, non fa pensare a niente … un goffo tentativo di essere spiritosi e nuovi …
Il “ci hanno tagliato le ali ma abbiamo imparato a correre” invece è anche peggio , un post Facebook d’annata, già vista e già letta in migliori contesti … poi la stessa strada per l’altro liceo, quello classico, la fucina della classe dirigente di cinquant’anni fa …
sulle grate esterne i brandelli di qualche solito striscione oramai strappato, sui muri bassi esterni il solito miscuglio di vecchie frasi illeggibili …
su una cassetta dell’Enel appena vicino all’ingresso la solita stratificazione di manifesti … un residuo di Casa Pound coperto dai resti di un invito del movimento studentesco e ancora sopra altri brandelli …
tutto già visto … già sentito …
le solite cose trite e ritrite … che delusione … questi ragazzi non sono capaci di stupire nessuno …
non c’è niente di fresco in loro …
sono i ragionieri della contestazione … non cambieranno niente perchè non sanno cosa chiedere … ripetono slogan antichi e confusi che hanno da anni perso il fascino della novità e della rivoluzione …
non chiedono niente …
per molti di loro qualche birra in più e canne a volontà diventano gli strumenti di una contestazione che non si capisce bene contro cosa e chi … la cosa mi rattrista …
e io che come al solito me ne vado al solito ufficio accendendo la solita ennesima sigaretta …
ma … ma … eccola la novità …
forte, eterna, inesauribile … era li da tempo e non ci avevo mai fatto caso … è proprio su un lato della cassetta dell’Enel … una vecchia scritta a spray color violetto … mi colpisce come colpiscono solamente le verità semplici e perciò universali …
l’ho guardata mille volte ma solo ora ne colgo la profondità …
caspita, questi giovani sono riusciti finalmente a stupirmi …
hanno scritto e firmato (e si, perché c’è anche la firma) qualcosa di rivoluzionario e di sconvolgente con semplicità e freddezza …
una battuta fulminante e vera, libera da sovrastrutture ideologiche, priva di risvolti intellettualoidi contorti …
splendida …
dice così’: “Viva la fica, by Tuti” …
non so chi sia Tuti … ma so che è un genio …
A.Serni
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