
Il teatro a portata di biglietto
Da lunedì 27 ottobre sarà possibile acquistare i biglietti per i dodici spettacoli della stagione 2025-2026 del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, un cartellone unico che intreccia commedia, musica, classici e nuove scritture, con interpreti popolari e voci giovani della scena nazionale. I prezzi interi sono di 30 euro per il primo settore, 23 euro per il secondo e 18 euro per la galleria. Le riduzioni – 25, 20 e 16 euro – sono riservate a under 25, over 65, dipendenti convenzionati e gruppi organizzati. Gli under 25 studenti potranno acquistare i biglietti a 18, 14 e 12 euro, con una tariffa speciale loro dedicata per la sezione “Verdi Green”, fissata a 10 euro in tutti i settori.
Aperture botteghino
Il botteghino del Nuovo Teatro Verdi è aperto dal lunedì al venerdì, esclusi i festivi, dalle ore 11 alle 13 e dalle 17.30 alle 19.30 (info: T. 0831 562 554 – botteghino@nuovoteatroverdi.com).
La stagione
Inaugurazione il 25 novembre con “Benvenuti in casa Esposito”, racconto ironico e corrosivo ambientato a Napoli nel rione Sanità: Tonino, figlio di un boss, sogna di imitarlo ma inciampa in equivoci e disastri. Giovanni Esposito e Nunzia Schiano, con la regia di Alessandro Siani, guidano una commedia che smonta con leggerezza la retorica criminale. Il 3 dicembre arriva “Iliade. Il gioco degli Dei”: Alessio Boni e Antonella Attili danno voce a un affresco epico in cui la guerra di Troia diventa spaesamento e gli dèi manovrano le vite degli uomini. Il 20 gennaio arriva la Formula 3 con “Live Concert”, un viaggio musicale che attraversa oltre cinquant’anni di canzone italiana e rende omaggio a Lucio Battisti con brani simbolo come “Questo folle sentimento” e “Eppur mi son scordato di te”. Il 27 gennaio torna la comicità di Eduardo Scarpetta con “Il medico dei pazzi” per la regia di Leo Muscato: Gianfelice Imparato interpreta Don Felice in una macchina comica perfetta, ambientata negli anni Settanta e Ottanta, tra scambi d’identità e innocenze travolte.
Il 22 febbraio Emilio Solfrizzi porta in scena “Anfitrione” di Plauto, testo antico e ancora vivo che gioca con le maschere, gli inganni e la fragilità dell’identità. Il 12 marzo arriva Claudio Bisio con “La mia vita raccontata male”, un monologo intessuto di frammenti privati, osservazioni minime e ironie appuntite, accompagnato da due musicisti. L’8 e il 9 aprile Massimiliano Gallo dà corpo e voce a “Malinconico. Moderatamente felice”, storia di un uomo che si muove tra vita sentimentale, lavoro e soglie di precarietà. Un ritratto disarmato e dolceamaro di chi attraversa la vita senza smettere di interrogarsi. Il 19 aprile Vincenzo De Lucia sale sul palcoscenico con “Squilla il telefono”, spettacolo che intreccia varietà, comicità e trasformismo, in un gioco continuo con il pubblico. In questo percorso, ogni titolo dialoga con gli altri: la leggerezza non si contrappone alla complessità, la accompagna. E la memoria diventa tempo pieno.
Verdi Green
All’interno del cartellone, la stagione offre una finestra dedicata ai linguaggi contemporanei: “Verdi Green”, pensata per il pubblico giovane ma aperta a tutti. Si comincia il 7 dicembre con “Ubi Maior”: Tito, oro olimpico di scherma, si confronta con un segreto familiare che incrina ogni certezza. Leo Gassmann e Sabrina Knaflitz raccontano una storia di responsabilità, sacrificio e scelte impossibili. Il 13 gennaio Michele Riondino porta in scena “Art” di Yasmina Reza, in cui tre amici e un quadro bianco diventano il centro di un conflitto sottile e feroce, tra gusti, amicizia e denaro. Il 26 febbraio Corrado Nuzzo e Maria Di Biase approdano al Verdi con “Totalmente incompatibili”, ritratto ironico e affilato della fatica quotidiana di stare nel presente. Chiude il 9 maggio “Non so piangere a comando” di Giulia Vecchio: un’attrice che sfida se stessa e il pubblico ogni sera, tra sketch, musica e monologhi, cercando un modo nuovo per dirsi.
Dodici serate, un solo racconto
Ogni titolo si inserisce in una traiettoria comune in cui il teatro torna a essere spazio di relazione, ascolto e presenza. Un anno di storie, voci e sguardi diversi che trovano nella scena la loro forma e nell’incontro con gli spettatori la loro ragione d’essere. In questo equilibrio tra leggerezza e visione, la stagione del Verdi conferma la capacità di parlare a pubblici diversi costruendo legami duraturi con il territorio. La programmazione si muove tra volti affermati e nuove presenze, tra ritorni attesi e debutti che aprono sguardi inediti. È un invito ad abitare il Teatro non come luogo distante ma come parte viva della città.
UFFICIO STAMPA
FONDAZIONE NUOVO TEATRO VERDI

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