Per il secondo anno consecutivo, Erasmus Theatre, associazione salentina che si occupa dell’allestimento di spettacoli in lingua straniera, si esibisce a Mesagne.
Frutto della collaborazione con il Dipartimento di Lingue straniere dell’IISS Epifanio Ferdinando, la performance, in lingua inglese con attori madrelingua, si è svolta questa mattina, 3 novembre, presso il Teatro Shalom di Mesagne, davanti a quasi 400 alunni dell’istituto. Ancora una volta Erasmus Theatre porta in scena un adattamento teatrale di un romanzo di Charles Dickens. Dopo il trionfale successo di “A Christmas Carol” dello scorso anno, oggi è stata la volta di “Oliver Twist”, opera Dickensiana che più di tutte, forse, incarna la controversa epoca Vittoriana, fatta di perbenismo, moralità, povertà e sofferenza allo stesso tempo.
Oliver è un orfano che nella sua giovane vita ha conosciuto solo la terribile realtà delle “workhouses”, ospizi per i poveri istituiti con lo scopo reale di scoraggiare e disincentivare la povertà, considerata una colpa. Reo di aver chiesto agli amministratori della workhouse del cibo in più, per sé e per gli altri bambini, Oliver viene mandato via e, dapprima “assunto” come apprendista in un’impresa di pompe funebri, fugge poi da solo alla volta di Londra. Le peripezie non mancheranno nemmeno qui: Oliver viene subito irretito da Fagin, un adulto senza scrupoli che addestra bambini innocenti a diventare borseggiatori. Oliver, sostanzialmente, pecca di ingenuità e si affida all’unica “famiglia” che abbia mai conosciuto, scoprendo solo dopo cosa si cela dietro l’accoglienza di Fagin.
La vita a Londra è complicata, turbolenta e, ancora una volta, ingiusta con Oliver. Ma il riscatto, come in tutte le opere di Dickens, non manca: Oliver verrà preso sotto l’ala protettrice di MrBrownlow che, nonostante fosse stato egli stesso vittima di un tentativo di furto, riesce a scorgere in Oliver qualcosa di invisibile agli occhi altrui e lo adotterà.
Non era facile per i registi di questo adattamento teatrale, Edwyn James e John Evans, riuscire ad alleggerire e condensare in 75 minuti temi così profondi come la povertà, lo sfruttamento minorile, i diritti negati. Eppure, grazie all’espediente del chorus, una sorta di narrazione in itinere che ha condotto gli spettatori per mano per tutta la durata dello show, grazie ad attori fantasticamente versatili in quanto essi stessi musicisti, cantanti e danzatori, tutto il pubblico ha potuto godere di uno spettacolo curatissimo, leggero e profondo, amaroed ironico allo stesso tempo.
Come di consueto, alla fine di ognuna delle due repliche, gli alunni hanno potuto dialogare con il cast, ponendo ai giovani e brillanti attori domande molto ben articolate.
Si conferma quindi, quella con Erasmus Theatre, una splendida occasione per conciliare l’arricchimento linguistico degli studenti, lo sviluppo delle proprie competenze in lingua straniera con la riflessione civica su temi senza tempo.
Grazie, come sempre, ai referenti Erasmus: Chiara, Gianluca ed Alessandro per il loro supporto in fase organizzativa e per la loro squisita cortesia in sala.

                
			
                    
                  
                  
                  
                  
                  
                  
                  
No Comments