August 12, 2025

Apprezzo l’impegno di Michele Emiliano di cercare il dialogo col Governo nazionale su scelte ambientali fondamentali per la Puglia: la localizzazione del gasdotto transadriatico, la decarbonizzazione delle centrali Enel di Cerano e del siderurgico di Taranto. Ma certamente il presidente della Regione avrebbe maggior forza se la ricerca di questo confronto con Palazzo Chigi fosse sostenuta dalla condivisione dei territori e delle Istituzioni.

 

Ricordo, al proposito, il buon esito dell’incontro da me promosso in via Capruzzi, a Bari, a fine ottobre del 2013, alle prime avvisaglie del nodo Tap. In qualità di presidente del Consiglio regionale, avvertii l’esigenza di attivare un’inedita fase di ascolto delle comunità locali. Nell’occasione, tutti i partecipanti concordarono nel considerare ‘rivoluzionario’ un percorso di riflessione che metteva per la prima volta allo stesso tavolo la Regione, Giunta e Consiglio, l’Anci e i sindaci delle aree leccesi e brindisine interessate.

 

Rivoluzionario il metodo e positivi i risultati, che senza contestare un’opera strategica, qual è il gasdotto azero – per liberare l’intero Paese dal monopolio del gas russo e algerino – consentì ai territori di argomentare pacatamente la propria opposizione non ideologica all’approdo, ma sostenuta da ragioni socioeconomiche, paesaggistiche, turistiche ed ecologiche.

 

Il confronto con le parti politiche riscosse l’attenzione del governo nazionale, tanto da consentire alla Regione di trovare un costante interlocutore nel sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti.

 

Riproporre il metodo dell’ascolto dei territori sarebbe oggi quanto mai opportuno per la Giunta regionale e il Consiglio. Sarebbe utile soprattutto alla Puglia. Un Mezzogiorno che vuole crescere, valorizzando le sue potenzialità economiche e le attrattive paesaggistiche, ambientali e agroalimentari, non può prescindere, per un proficuo confronto-dialogo con il Governo nazionale e la Comunità Europea, dal consapevole coinvolgimento di tutte le energie locali: imprenditori, società civile, forze sociali, movimenti e istituzioni territoriali. Ricordo a me stesso che i sindaci innanzitutto, rappresentano gli interessi e le volontà delle comunità e che pertanto non possono essere in nessuna maniera scavalcati.

 

È ancora possibile raggiungere l’obiettivo che due anni fa suggerì l’iniziativa del confronto territoriale: va definita una proposta unitaria della Puglia. Per avere un ruolo efficace nell’affermare le ragioni della Puglia, la Regione, le Amministrazioni locali, le associazioni e la cittadinanza attiva sono obbligati a trovare un linea comune.

 

 

COMUNICATO STAMPA ONOFRIO INTRONA – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

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