May 14, 2025

E’ tornato in carcere il cittadino afghano SAHAK Ahmad Shah alias SAK Jan (32 anni), già arrestato nell’ambito della “Operazione Raggiro” che, nell’aprile 2017, ha consentito di sgominare una banda dedita a fornire, in cambio di denaro, false dichiarazioni di ospitalità da esibire presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Brindisi per ottenere rilasci e/o rinnovi di permessi di soggiorno nonché ricongiungimenti familiari.

 

L’attività investigativa della Digos, approfondita grazie anche alla collaborazione dell’Ufficio Immigrazione, sviluppata con un’ intensa e laboriosa attività tecnica di intercettazioni video e ambientali nonché con servizi di osservazione e pedinamenti, evidenziò la presenza di un nutrito gruppo di persone, alcune delle quali di nazionalità straniera – in particolare afghani e pakistani – che assieme ad altri cittadini italiani, ponevano in essere condotte inequivocabilmente riconducibili al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare ed altro.

 

In particolare – cosi come è stato confermato in sede giudiziale – diversi cittadini italiani fornivano falsi contratti di locazione in cambio di denaro (da 400 a 2000 euro) per consentire agli stranieri di permanere sul territorio nazionale.

 

Furono eseguite cinque misure cautelari, richieste dalla Procura della Repubblica di Brindisi e disposte dal GIP del Tribunale di Brindisi. In particolare: fu stato tradotto in carcere Sahak e furono posti ai domiciliari quattro brindisini: Luigia Verda, Alba Turi, Marcello Coletta e Alessandro De Iaco.

 

Sahak torna in carcere in esecuzione della sentenza di condanna del Tribunale di Brindisi a 2 anni e 6 mesi di reclusione oltre al pagamento di 91.300 euro per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e reati connessi

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