May 25, 2025

Carissimo,

la tue parole mi hanno commosso. Ho molto apprezzato il tuo mezzo d’ altri tempi, hanno risollevato spirito e memoria. Mi pare quasi di sentire il profumo della carta e scorgere tra i vocaboli quelle bellissime correzioni che facevano da cornice alle lettere d’ Amore di una volta; quadri composti non da colori ma di sentimenti. Che poi, agli occhi di un animo gentile sono la medesima cosa.

Bella ed appassionante. Coinvolgente e toccante.

 

Non sarei sincera pero’, se non ammettessi lo stato di profondo buio nel rimembrare le tue fattezze o la tua persona.

Vorrei scorgere e trovare tra le tue espressioni qualcosa che possa ricondurmi a te. Ma proprio non riesco. Forse perché mi hanno (ma so che qualcuno lo fa ancora) amato in tanti e disprezzato in tantissimi.

 

Tu sei un figlio buono, ho ben inteso il significato del tuo sentirti inadeguato dovunque andassi…

 

Ce ne sono tanti come te, sai? Pero’ ci sono moltissimi che odiano con cattiveria e sono lontani da quell’ Amore talmente viscerale che si tramuta in rabbia e ti fa dire il contrario di cio’ che realmente pensi. Tanti. Da figliolo attento te ne sarai certamente accorto.

 

Tante volte mi sono sentita una Cenerentola costretta a subire angherie e sberleffi da parte di mio fratello Capoluogo e mia sorella Salentina. La “ nordica” , Daunia, vive lontano e non abbiamo piu’ frequentazioni di alcun tipo. L’ altro mio fratello, Jonico, ha il mio stesso carattere e, purtroppo, il mio medesimo destino. Siamo stati sfortunati. Molti dei nostri figli non sono come i cugini, sempre propensi a difendere e preservare, proteggere e tutelare.

 

Sono la piu’ piccola fisicamente ma la piu’ grande anagraficamente.

Sono nata bella, è da stupidi negarlo. E d’ altronde, quelle braccia attorno al mio corpo che il mare mi riserva da sempre non è cosa da tutti. Bella, perché mi ha voluto il Creatore cosi’.

Avrei tanto voluto essere come una moglie. Coccolata e protetta. E invece qualcuno mi tratta come una bella amante, da esibire agli amici. Per poi, alla minima occasione, essere relegata ad una posizione secondaria. E disprezzata.

Scusa il mio sfogo, caro. Ma sinceramente, che colpa ho io? I figli non si possono scegliere. Sono stufa di essere messa in ballo. Che si prendessero, ogni tanto, le proprie responsabilita’ e non si nascondessero sotto la gonna della mamma. E quando si parla male, esigo che il soggetto sia “ i brindisini” e non la sottoscritta.

 

E’ vero, non sono piu’ bella come una volta. Gli anni trascorrono e qualche ruga inizia a fare capolino. Sei un figliolo premuroso; ti sei accorto dei mie dolori, delle mie speranze e delle mie debolezze. A chi vuol farmi notare i segni del tempo, volutamente esagerando nel denigrarmi, rispondo come fece la nonna di un altro mio figlio ad una sua amica che era stata, anche da giovane, sul cataperchia andante: “Io brutta lo sono diventata. Tu lo sei sempre stata!”

 

Ti ringrazio ancora, carissimo. Sono le persone come te che riescono a darmi speranza. A me e a tanti tuoi fratelli.

 

P. S. Ogni volta che la mano dell’ uomo ha pensato di ritoccarmi, ha fatto solo dei gran danni. Non prenderla male, ma se sentiro’ il bisogno di un ritocchino, quel giorno, dal chirurgo, io non ci saro’

Senza nulla a pretendere

 

Alfieri Carbone

 

Leggi anche:

Caro amore mio, hai qualche ruga ma mi piaci lo stesso. Di A.Serni

 

No Comments