E’ ancora tempo di freddo e di giornate poco piacevoli ma l’inverno comincia ad allontanarsi; fra circa un mese sul calendario inizierà la primavera ma, in realtà, i mandorli cominciamo a sbocciare perché la temperatura comincia ad “addolcirsi”. Siamo nel periodo di carnevale ove il detto popolare “a carnevale ogni scherzo vale” si può applicare anche al clima per cui non possiamo pretendere una temperatura e un clima stabili. I bambini, a scuola, rientrati da oltre un mese dalle feste natalizie, in questo periodo sono nel pieno del programma scolastico ma già pensano alla prossima pausa carnevalesca. Se da una parte ci fa bene affrontare la vita con un po’ di leggerezza e spensieratezza, dall’altra è pur vero che la vita ha le sue regole e richiede impegno.
Il rischio per la salute, in questo periodo di brutte giornate, è quello di rintanarsi nelle case e di fare poco movimento fisico. Prerogativa essenziale della vita è il movimento. Infatti, ciò che distingue un essere vivente da un cadavere è, appunto, il movimento. Il movimento è la cartina tornasole della vita e vitalità. Il bambino non è forse fisicamente più dinamico dell’adulto e dell’anziano? L’esercizio fisico è una caratteristica naturale per il regno animale. Infatti, gli animali selvatici (ma anche gli uomini indigeni) si muovono per procacciarsi il cibo quotidiano. Gli indigeni, sia che vadano a caccia che a raccogliere frutta o qualsiasi cosa edibile, si spostano facendo, a volte, molti chilometri al giorno. I nostri nonni non si procuravano il sostentamento con tanto lavoro e fatica nei campi, nei boschi o nel mare?
Oggigiorno, nel periodo più statico dell’era stanziale, con la sedentarietà sempre più diffusa, stiamo rasentando l’immobilità fisica e mentale. Oggi è tutto disponibile a domicilio. Un tempo, si andava al mercato, lo si girava tutto per trovare la migliore occasione d’acquisto. Oggi, invece, ci consegnano quasi tutto a casa. Il danno che sta provocando Amazon non è solo quello che sta distruggendo le piccole attività commerciali ma è soprattutto quello di renderci pigri, schiavi culturalmente e massimamente consumistici. Infatti, il prezzo basso degli oggetti induce ineluttabilmente a comprarne di più anche senza una reale necessità.
Il prezzo basso non dà valore alle cose e incentiva lo spreco. Il consumo delle risorse della terra non può sottostare ai capricci di una umanità viziata perché queste risorse non sono solo appannaggio degli umani ma anche delle altre specie animali. Inoltre, non abbiamo nessun diritto di distruggere le foreste, inquinare l’aria e sabotare l’atmosfera. Far piovere in un posto piuttosto che in un altro non è cosa buona perché ciò permette ai più ricchi e potenti di “fare il bello e il cattivo tempo” a danno delle popolazioni.
Questo tema è molto delicato ma va affrontato con coraggio. Stiamo per affrontare un futuro molto diverso da quello presente. In un prossimo futuro vedremo diminuire i posti di lavoro a causa dell’automazione e della robotica; vedremo l’aumentare delle malattie (anche epidemiche) a causa dei veleni ambientali, dei pesticidi nei cibi, dei metalli pesanti nell’acqua, dell’eccessivo consumo di farmaci e vaccini, ecc. Questa mia analisi potrebbe sembrare catastrofica ma rischia di avverarsi se non prendiamo provvedimenti di buon senso.
Tutti gli eccessi portano a conseguenze negative. Anche le cose più buone e positive possono diventare negative, se ne abusiamo. Per esempio, senza acqua non si può vivere ma il diluvio universale distrusse quasi tutto; il sonno è essenziale ma dormire troppo ci fa male; così pure è con il mangiare. I maggiori problemi di salute odierna derivano dall’eccesso di cibo.
Continua….
Rocco Palmisano
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