August 24, 2025

Tutto è pronto per dare inizio alla prima tappa del Festival itinerante ABCiak, promosso dal Comune di Carovigno (Brindisi) e dall’Associazione di Promozione Turistica “ABC della Puglia” di Ceglie Messapica (Brindisi). Giunti a Carovigno lunedi 12 ottobre, i filmaker entrati nella cinquina dei finalisti, si sono messi subito all’opera, muniti di telecamere e cavalletto, per “riprendere” la “città turrita” e farla rivivere secondo la propria personale esperienza e scoperta. Una settimana intensa per i registi che sono arrivati da tutt’Italia e che si sono ormai lanciati nella sfida al miglior filmato della durata massima di tre minuti.
Anna Mila Stella (Valenzano – Bari), Antonella Sibilla (Polignano – Bari), Carlo Oropallo (Milano), Lorenzo Cinque (Roma) e Rocco Tolve (Potenza) sono nel bel mezzo della gara e avranno 3 giorni per girare, due giorni per montare e uno per vincere.
Il risultato? Saranno 5 cartoline digitali, della durata massima di 3 minuti, che “parleranno” di Carovigno terra di torri.
E sì perché il tema di questa prima tappa è proprio “Carovigno terra di torri”.

 

Chi dei 5 registi, restituendo su “pellicola”, la propria lettura del luogo, in chiave inedita e originale, il 17 ottobre si aggiudicherà il primo premio di mille euro, messo in palio dalla Banca Popolare di Bari?
Queste le cinque idee originali e curiose, che hanno posto in primo piano la storia e il mistero, il bisogno di difesa e di sicurezza, il sogno e la realtà, senza però tralasciare l’aspetto turistico e ospitale di questa terra magica e autentica.

 
ANNA MILA STELLA (Valenzano – Bari) con QUANDO LE TORRI CANTANO. Vivere a Carovigno è diventato difficile: da quando le torri non lavorano più come sorveglianti si annoiano e cantano sgraziatamente ad alta voce il proprio lamento, quasi facendo a gara fra loro. Torre Guaceto, che al pari degli abitanti di Carovigno è stanca della situazione, decide di chiamare in soccorso un maestro di coro: questi salverà la situazione re-insegnando alle torri il valore dell’ascolto e del gioco di squadra. La melodia comune allieta ogni giorno, all’alba e al tramonto, gli abitanti della città… e chi sa ascoltarla.ù
ANTONELLA SIBILLA (Polignano a Mare – Bari) con AL GALOPPO VERSO LA SALVEZZA. “Dovevo badare a tutto io, stare attento a ché i torrieri non si addormentassero, ai figli dei contadini che venivano a solleticarmi, al mio cavaliere perso a guardare le nuvole. Mia era la torre più importante, l’unica che vedeva tutte le altre! Poi al galoppo veloce verso il paese a dare l’allarme…” Il protagonista della nostra storia è proprio il cavallo di Torre Guaceto. Ormai anziano e con simpatico accento carovignese ricorda i luoghi, i tratturi percorsi con il cuore in gola, la tensione costante all’ombra della Torre e i volti grati di quanti aveva salvato dagli attacchi dei nemici. Attraverso il suo incedere lento, il cavallo di Torre Guaceto ci accompagna alla scoperta dei castelli, le torri, gli stretti vicoli e la gente di Carovigno.

 
CARLO OROPALLO (Milano) con LE PIETRE CHE FANNO LA STORIA. La memoria è qualcosa diineffabile, irraggiungibile, incredibilmente contorta. I libri si consumano, le parole si sprecano e in un’epoca in cui tutto è veloce, c’è una sola cosa che resiste a questa velocità: le pietre. Le torri sono la testimonianza che qualcosa di grande è stato fatto. Il mio soggetto vuole raccontare proprio questo attraverso la tecnica del time lapse unita a quella dello storytelling: dimostrare come queste vedette influiscono ancora oggi sul territorio e su chi ci vive.

 

 

LORENZO CINQUE (Prato Carnico – Udine) con A GUARDIA DELL’ORIZZONTE. La torre racchiude in se molti significati, tutti resistenti al tempo. E’ sia uno strumento di guerra che di pace, grazie ad una funzione protettiva e rassicurante che permette il prosperare della vita nelle aree che essa stessa protegge. Raccontare Carovigno attraverso il gesto semplice di un bambino che posa a terra una torre giocattolo. Un gesto semplice che è l’inizio di una sequenza temporale, di un effetto domino, che esalta la funzione della torre stessa e la storia della città. Quella torre poggiata da un bambino all’inizio viene poi raccolta da un anziano signore, che la posa di fronte al mare, a guardia dell’orizzonte. E’ la fine di un percorso che sa di eternità.

 

 

ROCCO TOLVE (Potenza) con DEFENSE. Un nonno rassicura suo nipote dopo averlo difeso da alcuni ragazzi che hanno distrutto il suo castello di sabbia. Passeggiando poi fra le imponenti Torri di Carovigno il nonno spiega al nipote l’importanza del “come e perché difendersi”. Oggi ci si difende usando l’intelligenza culturale con la consapevolezza di dover conservare, tutelare, rispettare la natura e l’ambiente per far sì che il tutto possa essere un valore aggiunto da tramandare ai posteri in modo puro.

 

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAROVIGNO

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