È la novità’ dell’estate pugliese. Un affermato musicista pugliese e un giornalista televisivo, insieme, in un progetto sul racconto di una vita che si trasforma in rinascita alla vita. Si tratta di Vincenzo Deluci e Daniele Rotondo.
Il 9 agosto, al Giugra’, contrada Pascarosa, Ostuni, l’inedita accoppiata porterà’ in scena “VianDante Paradiso-Inferno A/R”, opera musicale composta dal Maestro Deluci sui testi della Divina Commedia. Per Rotondo, giornalista del tg2, e’ un vero e proprio debutto. “Un atto di coraggio, un nuovo modo di comunicare una vicenda umana forte e toccante come quella di Vincenzo”, ha dichiarato Daniele Rotondo.
Prima della performance musicale, Deluci racconterà la sua storia personale, la sua disabilità e la grande passione per “Titina”, la sua adorata tromba.
Un grande ritorno quello di Vincenzo Deluci e del suo acclamatissimo spettacolo dal titolo “VianDante. Paradiso-Inferno A/R” il prossimo 9 agosto nella suggestiva cornice del “Giugrà” in contrada Pascarosa a Ostuni. Ideato e scritto dal talentuoso trombettista fasanese, “VianDante” è la novità assoluta di questo scorcio di estate pugliese. Ad accompagnarlo negli “oscuri percorsi interiori tradotti in musica”, ci sarà la voce narrante di Daniele Rotondo, giornalista Rai, al suo debutto. Un’inedita accoppiata di fasanesi doc.
Un racconto di una vita che si trasforma in una vera e propria rinascita. Un’opera musicale chiaramente ispirata alla Divina Commedia: così come Dante anche l’artista si avvia in un percorso iniziatico e catartico che lo porterà alla morte, alla purificazione e alla rinascita. Ed è quanto è accaduto realmente al trombettista jazz fasanese, entrato nella “selva oscura” a trent’anni, all’apice della sua carriera artistica. Un atto di pirateria stradale che l’ha fatto sprofondare nell’inferno “senza speranza”, ma dal quale ne è uscito, rinascendo più forte di prima: l’incidente l’ha costretto alla mobilità motoria totale. Non la sua mente, però, e nemmeno la sua musica, che ha intrapreso un altro cammino: il suo strumento ha lasciato il posto alla multimedialità, la tromba, la sua “titina” si è magicamente trasformata in un’eroina tecnologica. Che ha permesso a Vincenzo Deluci di coltivare la sua genialità e di sperimentare: l’umiltà e una grande fede l’hanno portato a intraprendere un nuovo viaggio, senza mai voltarsi indietro, seguendo il monito dantesco.
Così nasce l’originale e pregevole progetto musicale del “Viandante”: una specie di “Carmina Burana” post moderni, contaminati dal jazz sinfonico. Prima della performance, sarà lo stesso Deluci a raccontare la sua storia personale e la sua passione per la musica. “Nemo propheta in patria”.
Ore 22.30. Da non perdere.
Associazione di Promozione Sociale www.accordiabili.it
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