La delusione è grande per Brindisi, che fino all’ultimo ha sperato di conquistare il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027. L’annuncio, arrivato oggi mercoledì 12 marzo dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha decretato Pordenone come vincitrice del prestigioso riconoscimento.
A Roma, nella sala “Spadolini” del Ministero della Cultura, la delegazione brindisina – composta dal sindaco Giuseppe Marchionna, dal direttore della Fondazione Verdi Carmelo Grassi e dal progettista della candidatura Chris Torch – ha assistito con emozione e tensione al verdetto, che purtroppo non ha premiato la città pugliese.
Brindisi aveva presentato un progetto ambizioso, “Navigare il futuro”, che puntava a valorizzare la sua storia millenaria, il legame con il mare e un futuro basato sulla sostenibilità e la cultura. Un dossier solido, che aveva raccolto entusiasmo e sostegno da parte della comunità e delle istituzioni. Tuttavia, la giuria presieduta dal giornalista Davide Maria Desario ha scelto un’altra direzione, premiando Pordenone con il progetto “Città che sorprende”.
Brindisi si è trovata a competere con altre nove città finaliste: Alberobello, Gallipoli, La Spezia, Savona, Pompei, Sant’Andrea di Conza, Aliano, Reggio Calabria e Pordenone. La sconfitta brucia, soprattutto dopo l’impegno e la passione messi in campo dal comitato promotore e dai cittadini, che hanno sostenuto con convinzione la candidatura.
Nonostante l’amarezza, resta l’orgoglio per il percorso fatto. La candidatura ha permesso a Brindisi di raccontarsi in una nuova luce, mostrando le sue potenzialità e il suo patrimonio culturale. L’auspicio è che il lavoro svolto non venga disperso e che il progetto “Navigare il futuro” possa comunque essere un punto di partenza per nuove iniziative culturali.
La sconfitta è solo un ostacolo momentaneo: Brindisi ha dimostrato di poter ambire a traguardi importanti e continuerà a investire nella cultura come motore di crescita e sviluppo.
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