September 24, 2025

Si è svolto lo scorso 19 settembre presso la Casa Circondariale di Brindisi l’incontro conclusivo del Progetto “Resilienza Narrativa – medicina narrativa ed espressione creativa rivolto a persone sottoposte a restrizione della propria libertà personale”, iniziativa che ha coinvolto i partecipanti in attività di educazione emotiva e orientamento al riconoscimento dei propri talenti.

Il progetto, durato un anno, ha realizzato 3 percorsi laboratoriali che hanno visto la partecipazione di circa 170 ospiti della struttura di via Appia. Alla sua terza edizione, l’iniziativa consolida una collaborazione con il mondo del Terzo Settore che ogni anno viene valorizzata attraverso un progetto di Istituto variegato e partecipato.

All’incontro hanno partecipato Valentina Meo Evoli, Direttrice della Casa Circondariale di Brindisi, il comandante dirigente aggiunto Benvenuto Greco, Valentina Farina, Garante dei detenuti, Provincia di Brindisi, Serena Mingolla, progettista sociale che ha ideato e coordinato l’iniziativa, e le esperte che hanno realizzato i laboratori, Claudia Cellamare, Raffaella Arnesano e Rosanna Picoco.

L’edizione 2024-2025 di “Resilienza Narrativa” ha visto la realizzazione di tre percorsi, ognuno in 4 moduli che sono stati replicati per tre volte: laboratorio “Comunicare le emozioni”, laboratorio di “Medicina Narrativa”, laboratorio “Ricomincio da Me – competenze da riconoscere, competenze per riconoscersi”.

Dopo la presentazione dei risultati dei laboratori si sono susseguite alcune testimonianze dei partecipanti che hanno potuto raccontare la loro esperienza diretta ed è stato presentato l’opuscolo metodologico “Sguardi Dentro” che oltre a raccontare il progetto nei suoi aspetti educativi, contiene le foto della fotografa Nuria Arezzi che ha realizzato le giornate di photovoice, una metodologia che coniuga la fotografia con la elaborazione personale di storie di resilienza e rinascita sociale.

La collaborazione tra Conchiglia aps e la Casa Circondariale di Brindisi continuerà anche per le nuove annualità attraverso la co-progettazione di nuove iniziative che partiranno dalle specifiche esigenze rilevate attraverso la fase finale di monitoraggio dei laboratori.

“Il valore di questa iniziativa – ha dichiarato Valentina Meo Evoli, Direttrice della Casa Circondariale di Brindisi – al di là delle competenze acquisite, è la costruzione di un ponte verso una nuova condizione del singolo, più matura e consapevole, un’opportunità di

riscoprire la capacità di agire nel proprio mondo interiore e nelle relazioni.

Questa incontro ha rappresentato un esempio concreto del percorso svolto dagli

ospiti con “Resilienza Narrativa” e dell’impegno di tanti – Terzo settore, operatori, personale tutto della Casa Circondariale e al contempo, un momento di comunicazione importante verso l’esterno, diretto a superare l’idea di isolamento del “pianeta carcere” e a promuovere una visione condivisa del percorso di riabilitazione degli

ospiti della Casa Circondariale”.

Resilienza Narrativa è stato realizzato con il supporto del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà (Regione Puglia) e con i fondi dell’8×1000 della Chiesa Valdese.

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