L’incontro odierno con la direzione Basell, presenti le segreterie sindacali nazionali e territoriali, ha confermato le nostre preoccupazioni ed incertezze sul futuro dello stabilimento brindisino.
L’assenza, finora, di acquirenti a differenza degli agli altri 4 asset posti in vendita e per i quali risulta esserci una trattativa già avviata, lascia ancora l’impianto PP2 oggetto di valutazioni, le cui risultanze ne determineranno il futuro e quello dei dipendenti diretti ed indiretti.
Ricordiamo che a seguito della chiusura dell’altro impianto di proprietà Lyondellbasell (P9T), i dipendenti diretti sono 84 mentre il numero dei lavoratori impegnati nel sistema indotto è di molto superiore.
Si ripropone prepotentemente, dunque, lo spettro di una ulteriore dismissione che questa volta genererebbe un danno enorme in termini occupazionali per il nostro territorio.
L’azienda attraverso il suo AD ha confermato una crisi di mercato che ha definito strutturale, con un calo delle produzioni che persiste da tempo; da qui la decisione di Basell di liberarsi degli asset legati a produzioni non specialty come quelle del PP2.
Preoccupa, inoltre, la possibilità futura di una difficile reperibilità del monomero sul mercato, anche se come da noi ribadito più volte il petrolchimico di Brindisi oggi vanta un sistema di approvvigionamento efficiente e di grande capacità.
Il problema resta, a quanto pare, il prezzo del monomero sul mercato per il quale però è in atto un’analisi approfondita che farà presto chiarezza sui costi delle produzioni!
Resta attualmente un ostacolo insormontabile che è quello della carenza di richiesta del prodotto.
Come organizzazioni sindacali, abbiamo lamentato come l’azienda non abbia attuato nel tempo quegli investimenti prefissati, che avrebbero potuto fornire all’impianto nuovi sbocchi, probabilmente proprio perché non più interessata a questo tipo di business; da qui la conseguenza di mettere in vendita gli asset.
Ed abbiamo ribadito la necessità di un tavolo non solo regionale ma anche ministeriale che faccia chiarezza, prima che certe valutazioni non disinteressate decretino l’irreparabile e cioè la possibilità di dismissione dell’intero impianto.
Crediamo, infatti, che proprio determinati investimenti e produzioni possano ancora oggi rappresentare la svolta per lo stabilimento di Brindisi, tanto con Lyondellbasell quanto con una diversa proprietà che veda oggi, nel PP2, un impianto sostenibile quanto economicamente profittevole.
dichiarazione di Marcello De Marco – Segretario Generale Femca Cisl Taranto Brindisi
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