Sul problema del turismo abbiamo assistito in questi giorni a polemiche che è bene superare per aprire un discorso costruttivo su un tema di cruciale importanza per lo sviluppo dell’economia locale. E’ nostra convinzione che il turismo deve tornare ad essere un volano di sviluppo per Brindisi e che l’offerta deve basarsi su una seria operazione di marketing e su eventi che portino alla destagionalizzazione degli arrivi e, possibilmente, della permanenza in città di turisti.
L’aeroporto, grazie ad una accorta politica di promozione delle compagnie a basso costo, continua a registrare crescite significative dei passeggeri. Il porto avrà finalmente la presenza di oltre 100.000 crocieristi ma sono oggetto di discordanti valutazioni la destinazione delle banchine ad una o a più società proprietarie di traghetti e l’elezione del nuovo Presidente dell’Autorità Portuale .
La società MSC aveva proposto di far giungere la propria nave crociera nel porto interno per valorizzare al massimo la breve sosta di cinque ore in città. Ci sembra manchi a circa un mese dal primo arrivo, un programma organico per l’accoglienza e l’accompagnamento dei crocieristi lungo gli itinerari turistici della città.
I pacchetti turistici vanno concordati con abbondante anticipo e, nel caso specifico, essendo il porto di Brindisi stazione di testa, andava, e andrebbe favorita la sosta dei viaggiatori per un tempo decisamente più lungo. Il coinvolgimento di operatori e guide turistico-culturali, di gestori di beni storico-artistici, di ristoratori e di titolari di esercizi commerciali si costruisce per tempo e l’auspicio è che la prossima esperienza possa valere come “sperimentazione”.
Il turismo va connesso ad eventi e Brindisi ne offre di significativi perché essi dovrebbero essere un richiamo importante nella programmazione organica richiamata, come si è cominciato a fare per quanto riguarda il Negramaro Wine Festival che si potrebbe suddividere in più eventi favorendo la destagionalizzazione.
Se esempio di destagionalizzazione voleva essere il Salone della Nautica ( spostato a marzo) esso ha offerto luci ed ombre ma soprattutto ha dimostrato, la necessità di creare un quartiere fieristico per il quale la “location” ideale è l’area dell’ex capannone Montecatini che avrebbe dovuto ospitare le “iniziative culturali” connesse alla triennale d’arte tanto pubblicizzate a suo tempo e poi cadute nel dimenticatoio.
Comunicato Forum ambiente salute e sviluppo
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