Il Comitato Regionale di Via ha espresso parere negativo al progetto di approdo a San Foca della società Trans Adriatic Pipeline.
Queste le principali reazioni registrate:
“Il Comitato Via della Regione Puglia ha espresso parere negativo sulla compatibilità ambientale del Progetto denominato TAP anche nella sua versione aggiornata. Le professionalità che compongono l’organo tecnico hanno studiato a fondo il progetto e, sulla base di una serie di osservazioni, si sono determinati in questo senso. Come si ricorderà l’11 settembre 2012 l’organo si era già espresso nella medesima maniera sulla prima versione del progetto per il gasdotto segnalando alcune carenze documentali“.
Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, annuncia il parere del Comitato Via.
“Va detto che non è nelle nostre possibilità influire sulle scelte di politica energetica nazionale e che sarebbe interessante capire anche come, l’eventualità di un progetto di approdo di un gasdotto nella nostra regione, possa in qualche misura contribuire ad abbassare le emissioni in atmosfera, ammesso che questo sia contemplato nel disegno generale. Ad ogni modo sull’approdo Tap a Melendugno in località san Foca il comitato ha confermato le perplessità che aveva in relazione alla rilevanza dell’area sia sul piano naturalistico che su quello dell’economia turistica. Vale la pena sottolineare che – prosegue Nicastro – non si tratta di una posizione ideologica preconcetta di contrarietà al gas come fonte alternativa di energia ma di valutazioni di ordine tecnico per giungere alle quali, facendo lavorare serenamente i tecnici, mi sono astenuto da dichiarazioni sul tema in questi mesi. La valutazione tecnica dell’opera porta il comitato a dire che le possibili conseguenze sull’Ecomuseo di Acquarica e sulla Riserva Naturale Statale ‘Le Cesine’, in relazione all’attraversamento di zone ricche di Posidonia Oceanica e Cymodocea oltre che di aree individuate come di nidificazione della tartaruga caretta caretta, allo sbancamento di ampie aree agricole, all’incidenza sull’economia locale sono elementi da non sottovalutare e che non vi sono sufficienti elementi di conoscenza per decidere altrimenti“.
“In ordine ad altre possibilità di localizzazione del progetto via via escluse nella proposta i componenti del comitato hanno ritenuto che i criteri di esclusione non fossero sufficientemente robusti dal punto di vista tecnico-scientifico. Senza contare, cosa certamente non trascurabile, che dovendo dare una valutazione complessiva sull’opera rileva il fatto che manchino puntuali indicazioni progettuali legate al sistema di connessione alla rete nazionale. Il punto più vicino sarebbe a Mesagne in provincia di Brindisi, cioè a quasi 20 km di distanza. Non abbiamo ricevuto – conclude Nicastro – sufficienti elementi per valutare gli impatti anche di questa parte, non trascurabile, dell’opera benché la stessa non dipenda dal consorzio proponente“.
“Il parere negativo del Comitato regionale VIA sull’approdo a San Foca del gasdotto TAP è il segnale evidente che le pressioni politiche leccesi stanno condizionando la scelta per portarla via dalla provincia di Lecce. E’ evidente che il vero obiettivo è l’approdo a Brindisi sebbene il parere espresso a Bari non sia vincolante”. E’ il commento a caldo di Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia di Brindisi che insieme ai colleghi degli altri gruppi di centrodestra (Futuro e Libertà, Brindisi Avanti Veloce, La Puglia prima di tutto e Movimento Regione Salento) aveva presentato l’ordine del giorno con cui Consiglio comunale di Brindisi ha deliberato alla unanimità la propria contrarietà all’approdo del gasdotto TAP a Brindisi.
“La bocciatura del progetto Tap che arriva oggi da parte del comitato regionale per la Valutazione dell’impatto ambientale (Via), scioglie alcuni dei dubbi che molti di noi, e in particolare i cittadini dei territori interessati, hanno manifestato sull’opportunità dell’approdo in Puglia del gasdotto Trans Adriatic Pipeline“. Lo sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano. “Il parere del comitato Via, come è noto, non è vincolante. Ma – rileva Romano – ora più che mai è opportuno che la polemica politica lasci spazio agli studi scientifici. È su di essi, infatti, che dovrà basarsi la decisone finale che, in ogni caso, dovrà essere presa necessariamente con le comunità maggiormente coinvolte e nel loro esclusivo interesse, nonché di quello dell’intera regione“.
Per Erio Congedo, vicepresidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia: “Dopo mesi di rimpalli, dichiarazioni contrastanti e
smentite – evidenzia – finalmente un punto fermo in questa vicenda, cioè il parere del comitato regionale di Via, che, pur non essendo vincolante, serve comunque a mettere un po’ di ordine su una questione molto importante per il Salento e la Puglia. Un parere che, adesso, dovrà essere fatto valere dalla Regione Puglia – che sul territorio è il massimo livello istituzionale – e dalla rappresentanza parlamentare pugliese presso il comitato ministeriale, a cui spetta l’autorizzazione. L’obiettivo non può che essere quello di giungere a una soluzione che non cada sulla testa dei cittadini, ma che – precisa Congedo – sia quanto più possibile concertata e condivisa”.
Angela Gatti
Pubblicato il: 14 Gen, 2014 @ 18:00
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