September 29, 2025

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Brindisi esprime profonda preoccupazione e contrarietà rispetto alla recente delibera della Giunta regionale pugliese che consente alle RSA per persone non autosufficienti di sostituire fino al 50% del personale infermieristico con operatori socio-sanitari.

«Questa misura – dichiara la presidente dell’OPI Brindisi, Paola De Biasi – rappresenta un arretramento grave e pericoloso nella qualità dell’assistenza. Le persone fragili, che vivono nelle RSA, hanno bisogni sanitari complessi che solo la professionalità e la responsabilità dell’infermiere possono garantire. Sostituire in modo massiccio infermieri con figure che non hanno competenze cliniche significa ridurre la sicurezza delle cure e creare un vuoto assistenziale inaccettabile».

L’OPI Brindisi ricorda che l’assistenza infermieristica è un atto sanitario riconosciuto e regolato dalle normative nazionali e regionali, e che «non può in alcun modo essere surrogata da professionisti che hanno un ruolo diverso e complementare, ma non sovrapponibile a quello dell’infermiere».

«Siamo consapevoli delle difficoltà di reclutamento che vivono le strutture – prosegue De Biasi – ma la strada non può essere quella di derogare agli standard minimi di sicurezza. La Regione deve attivarsi con urgenza per politiche di reclutamento, incentivi e stabilizzazione degli infermieri, non per ridurre la qualità dell’assistenza».

L’Ordine di Brindisi si unisce dunque alla posizione già espressa da OPI Puglia e dalle organizzazioni sindacali e chiede con fermezza il ritiro immediato della delibera, aprendo invece un tavolo di confronto con le professioni sanitarie e le parti sociali.

«Come infermieri – conclude la presidente De Biasi – non difendiamo solo una categoria, ma soprattutto il diritto dei cittadini fragili ad avere cure sicure, appropriate e di qualità. La salute non può essere sacrificata sull’altare della gestione economica».

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