“Non si può tollerare che ogni Asl assuma decisioni diverse sullo stesso problema, generando le proteste di chi lavora, destabilizzando le aspettative di futuro dei lavoratori a tempo determinato e dei vincitori di concorso per il posto a tempo indeterminato.
Per questo motivo l’indirizzo della Regione non deve barcamenarsi, in modo peraltro incompatibile, tra il rispetto della graduatoria di Foggia e il trasferimento della patata bollente nelle mani dei direttori generali delle Asl.
La Regione deve essere il luogo in cui muore ogni forma di rinvio e scaricabarile, offrendo così certezze a tutti gli apparati amministrativi e a tutti i lavoratori.
Attendo dunque una presa di posizione chiara e immediata, perché più la scadenza si avvicina e più sale sia la preoccupazione dei lavoratori che il tono della legittima lotta sindacale”.
Così Fabiano Amati, presidente della Commisione regionale Bilancio e Programmazione, con riferimento alla questione delle proroghe dei contratti OSS e all’utilizzo della graduatoria del concorso di Foggia.
Questa, invece, lna nota congiunta dei consiglieri Mauro Vizzino (PopconE) e Maurizio Bruno
Quanto accaduto lunedì scorso a Brindisi nella sede dell’Asl di via Napoli è gravissimo. Chiudere i cancelli ed impedire ai lavoratori di manifestare liberamente (e in maniera assolutamente pacifica) mette in discussione i principi su cui si fonda la nostra democrazia e lede in maniera evidente i diritti di chi tenta di far ascoltare la propria voce.
Una scelta, quella dell’Asl, che si aggiunge alla chiusura netta del management aziendale in relazione alla possibilità di prorogare – almeno fino al 31 marzo – i contratti dei precari Oss in scadenza a fine gennaio, affermando che “ non ci sono le condizioni giuridiche ed economiche per un rinnovo”.
In alcune Aziende sanitarie pugliesi, invece, le indicazioni fornite dal Direttore del Dipartimento Salute della Regione sono state interpretate diversamente, aprendo spiragli concreti alla soluzione momentanea del problema occupazionale di questi precari.
Un motivo in più per chiedere che su questa vicenda si pronunci immediatamente la Giunta regionale, imponendo un trattamento omogeneo in tutta la Regione.
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