Ci sono attività amministrative che cambiano la storia di un territorio. Quella presentata ieri, giovedì 30 ottobre a Palazzo di Città, e l’eventuale suo finanziamento, potrà cambiare in meglio la storia del nostro territorio, delle sue spiagge e delle dune di Torre Canne.
Si chiama H.EROS COST il progetto che il Comune di Fasano ha candidato per l’ottenimento di finanziamenti nell’ambito dell’avviso Pr Puglia 2021-2027 – Economia verde – Azione 2.6, specificamente per la Sub Azione 2.6.2 destinata alla mitigazione dei fenomeni di erosione delle coste basse pugliesi.
Su 59 comuni costieri solo in 17 hanno presentato una proposta progettuale, e questo a causa dell’enorme complessità del bando i cui requisiti richiesti pongono l’accento sulla scelta di soluzioni che garantiscano la massima durabilità e il minimo impatto ambientale, ottimizzando i benefici e prevedendo un monitoraggio ventennale dell’intervento.
Ad illustrare il progetto ad una nutrita platea di cittadini, addetti ai lavori, gestori di lidi, oltre che autorità civili e militari, accorsi per l’occasione a Palazzo di Città, il sindaco Francesco Zaccaria, la consigliera delegata al tema erosione costiera Loredana Legrottaglie, e Maria Cornacchia e Valentina Vignoli, rispettivamente dirigente e funzionaria del Settore Demanio.
L’intervento prevede l’installazione di una barriera protettiva soffolta. La barriera o reef è una struttura modulare realizzata in calcestruzzo naturale, composta da sabbia lavata e ghiaia spezzata, senza l’utilizzo di materiali compositi o di risulta. Questa scelta è stata fatta per garantire la massima compatibilità ambientale e la durabilità della struttura. I moduli già assemblati verranno posizionati a circa 200 metri dalla costa, su un fondale sabbioso, a una profondità di 3 metri. Sono progettati per “affondare” e ancorarsi naturalmente al fondale, rimanendo per un metro e mezzo sotto il livello dell’acqua.
La proposta progettuale interessa un tratto di un chilometro circa, attraversando l’intero cordone dunale a valle e a monte di “fiume piccolo”. Interviene dunque su una percentuale di circa il 75% di spiaggia libera. I reef hanno il compito di frammentare e dissipare l’energia cinetica delle onde, riducendo l’impatto diretto sulla costa. La struttura modulare crea turbolenze controllate, che abbattano progressivamente la forza d’urto delle onde. Ciò porta a una riduzione dell’energia cinetica delle onde fino al 30-50% prima che raggiungano la battigia. La barriera non solo protegge la costa dall’erosione, ma offre anche benefici ambientali significativi. Le superfici rugose della stessa infatti, favoriscono l’insediamento di biodiversità, trasformando la struttura in un reef vivo. Ciò significa che la barriera diventerà un habitat per numerose specie marine, contribuendo a incrementare la biodiversità dell’area.
Il progetto prevede poi una serie di opere di ingegneria naturalistica che avranno il compito di agire simultaneamente sul litorale con l’intento di tutelare l’arenile presente su di esso e promuovere azioni di ripascimento naturali e durature. Questo avverrà agendo contemporaneamente sulle due componenti sostanziali del sistema: lo smorzamento del moto ondoso e l’incremento della resilienza dell’arenile nei confronti del moto ondoso stesso. A contorno di ciò vi sarà anche un incremento dell’accessibilità alle spiagge attualmente libere da qualsivoglia concessione demaniale attraverso la realizzazione di passerelle in legno, oltre alla piantumazione di vegetazione specifica per la realizzazione delle cosiddette “trappole eoliche” in grado di limitare l’allontanamento della sabbia dai cordoni dunali.
Ufficio Stampa
Città di Fasano

 
                
			 
                    
                   
                   
                   
                   
                   
                   
                  
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