Pioggia e vento non hanno scoraggiato le centinaia di persone che questa mattina hanno preso parte al corteo partito da piazza Crispi in occasione dello sciopero generale nazionale, indetto per denunciare le violazioni dei diritti umani in Palestina e l’attacco alla Global Sumud Flotilla.
In apertura del corteo hanno sfilato lavoratori, studenti, pensionati e associazioni civiche, tutti riuniti attorno a un obiettivo comune: chiedere lo stop alla violenza e ribadire la centralità del diritto internazionale.
Il lungo corteo, avviato dalla stazione ferroviaria alle 9, ha attraversato corso Umberto I, piazza Cairoli e corso Garibaldi, per terminare in piazza Vittorio Emanuele III. Un fiume di bandiere – sindacali, italiane, palestinesi e della pace – ha accompagnato slogan e cori: “Siamo tutti palestinesi” e “Siamo tutti Sumud Flotilla” i più ripetuti, insieme a messaggi di critica verso il governo Meloni.
Quella odierna è la terza giornata di mobilitazione dopo quella del 22 settembre ed il presidi di ieri a Brindisi e Ostuni. Questa volta le piazze italiane si sono mostrate ancora più partecipate e determinate, rilanciando la proposta di un boicottaggio popolare come risposta all’inazione dei governi.
La manifestazione si è conclusa in un Teatro Impero colmo di pubblico, dove si sono susseguiti interventi e testimonianze, chiudendo una giornata segnata da un’ampia adesione.
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