May 5, 2025

Alle 18.30 di ieri, sabato 14 luglio 2018, alla presenza del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce, Dottor Antonio Maruccia, del Vescovo della Diocesi di Oria, S.E. Monsignor Vincenzo Pisanello, del Vice Prefetto dottor Gerardo Quaranta, in rappresentanza del Prefetto di Brindisi, dottor Valerio Valenti, del Sostituto Procuratore della Repubblica Dottor Giovanni Marino, in rappresentanza del Procuratore della Repubblica del capoluogo, Dottor Antonio De Donno, nonché del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Ingegnere Antonio Panaro, e con la partecipazione di altre Autorità civili e militari della provincia, ha avuto luogo a Francavilla Fontana la cerimonia di commemorazione del Maresciallo Ordinario Medaglia d’Oro al Valor Militare Antonio Dimitri. Alla cerimonia hanno presenziato i genitori del decorato, signor Florenzo (Appuntato dei Carabinieri in congedo) e signora Lucia, rappresentanze delle Sezioni della provincia dell’Associazione Nazionale Carabinieri (colleghi non più in servizio, la maggior parte in pensione) e un folto numero di cittadini. Nel corso della commemorazione è stata data lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, resi gli onori ai Caduti e deposta una corona di alloro nei pressi della targa commemorativa già presente sul luogo dell’eccidio, benedetta da S.E. Monsignor Vincenzo Pisanello, Vescovo della diocesi di Oria.

 

La cerimonia si è conclusa con il saluto del Sindaco della città, Avvocato Antonello Denuzzo, e l’allocuzione finale del Comandante Provinciale, Colonnello Giuseppe De Magistris.

Allocuzione Sindaco Denuzzo
Signor Procuratore Generale, Eccellenza Monsignor Pisanello, Signor Prefetto Vicario, Autorità tutte, rivolgo un caloroso ringraziamento a tutti i gentili ospiti che intervenendo hanno onorato con la loro presenza questo appuntamento.

Mi rivolgo in particolare ai familiari del M.llo Antonio Dimitri, che abbraccio.

È con particolare emozione che prendo la parola in questa cerimonia, nel cuore della Città che ha voluto riservarmi l’onore di esserne il Sindaco.

Nel territorio di Francavilla Fontana l’Arma dei Carabinieri si è distinta sempre per l’altissima professionalità in numerose occasioni.
Io stesso mi affido a voi che svolgete il difficile compito di mantenere l’ordine pubblico. Nelle vesti di Sindaco ho constatato immediatamente che la vostra presenza è improntata alla più ampia disponibilità nei confronti della popolazione locale.

Qui l’Arma non è percepita come una forza rinchiusa nel suo fortino ai margini del centro abitato, ma come il garante della difesa delle attività economiche e più in generale come una presenza discreta e dialogante, che opera fianco a fianco con la gente laboriosa di questo luogo.

Quel che accadde qui il 14 luglio di 18 anni fa è ancora vivo nella memoria di tutti noi francavillesi e anche nella mia memoria.
Alcuni rapinatori, dopo avere assaltato un istituto di credito, fuggirono colpendo un commilitone, il M.llo Dimitri, che rispose senza esitazione alla chiamata, che perse la vita nell’adempimento del dovere al quale lo Stato lo aveva chiamato.

Mi permetto di osservare che, se vogliamo onorare il coraggio di quest’uomo, allora ognuno di noi è chiamato a fare propria la sua attitudine morale, la sua urgenza appassionata di intervenire.

Tutti noi dobbiamo riconoscere, come fece il M.llo Dimitri, che il destino della nostra comunità dipende dalle nostre azioni quotidiane, dagli atteggiamenti che mostriamo ai nostri figli. Se facciamo questo sforzo, le coscienze di una comunità intera possono essere smosse.

Tutta la Città di Francavilla Fontana fu scossa da un’ondata di addolorata partecipazione in seguito alla scomparsa del M.llo Dimitri. Richiamare alla mente quella grande espressione collettiva di cordoglio ci aiuta a ricordare che la memoria di chi ha dato la vita per il nostro Paese non appartiene soltanto alle Forze Armate né alle Istituzioni, ma è patrimonio dell’intera collettività.

L’antica tradizione della toponomastica celebrativa ci offre uno strumento prezioso per perpetuare il ricordo di quel sacrificio: nel crocevia di questa Città, questa piazza sarà per sempre associata, indelebilmente, al nome del Carabiniere M.llo Dimitri.

La targa in memoria di un uomo coraggioso è stata posta per la sua famiglia e per quanti, il 14 luglio di 18 anni fa, sono rimasti feriti nello spirito.
Ma la stessa targa celebra anche quei valori di pace, giustizia, libertà, democrazia, incarnati dall’azione quotidiana dei nostri Carabinieri nelle più difficili realtà del nostro Paese.

Viva Antonio Dimitri
Viva l’Arma dei Carabinieri
Viva l’Italia

 

Allocuzione Comandante De Magistris
Signor Procuratore Generale, Eccellenza Reverendissima Monsignor Pisanello, autorità e gentili ospiti qui convenuti a testimoniare l’affetto verso la città di Francavilla Fontana e l’Arma dei Carabinieri, ringrazio la locale Amministrazione Comunale per aver fortemente voluto intervenire a questo evento, insieme ai sempre presenti colleghi in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che abbraccio fraternamente.
Questo legame speciale – definirlo affetto è riduttivo – ripropone l’esclusività del rapporto che unisce la nostra amata Nazione e i Comuni, ai Carabinieri. Oltre duecento anni di storia l’hanno reso ancora più saldo, purtroppo anche per il tanto sangue versato da commilitoni come Antonio Dimitri. È una storia esaltante che, dal 13 luglio 1814, accompagna la vita della Nazione e dei suoi 8.093 Comuni, affidati a 5.521 Stazioni e 64 Tenenze. Esse, come qui a Francavilla Fontana, sono il cuore della nostra Organizzazione, l’essenzialità del presidio territoriale, simbolo identitario dello Stato solidale e prossimo.
Oggi, Antonio Dimitri avrebbe avuto 51 anni: era nato a Castellamare di Stabia in provincia di Napoli il 7 aprile 1967. Giunto al Nucleo Operativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi il 9 maggio 2000, proveniente da Roma, subito si distingue per intelligenza, professionalità, bontà d’animo e tanto coraggio, tant’è che, esattamente 18 anni fa, non esita a offrirsi volontario per svolgere un pericoloso servizio antirapina teso a intercettare un gruppo di criminali che stava imperversando nella zona. Quelli erano anni in cui orde di delinquenti senza scrupoli mettevano a segno le loro ultime malefatte, prima di essere sbaragliate dall’inesorabile controffensiva dello Stato, che proprio in quei giorni lanciava l’“Operazione Primavera”. Circolava tanta droga e le rapine, spesso con sparatorie, erano purtroppo frequenti. Pochi mesi prima, i Finanzieri De Falco e Sottile erano stati uccisi a Jaddico, il 22 febbraio 2000. Nel 1990, invece, a Ceglie Messapica, in circostanze analoghe, cadeva il Carabiniere Petracca. Chiunque, anche qualcuno di noi oggi presente a questa commemorazione, sarebbe potuto rimanere vittima di un proiettile vagante, come la povera signora Anna Rosa Tarantino, barbaramente uccisa a Bitonto nel gennaio scorso. Antonio sapeva tutto questo ma NON ha esitato a intervenire.
Erano le 15.00: tutto si consuma in un attimo, a pochi metri da qui. Il Maresciallo Dimitri nota uscire di corsa da quella che all’epoca era la “Banca Commerciale Italiana” due uomini parzialmente travisati che trascinano con sé, facendosene scudo, due ostaggi. Antonio, resosi conto della gravità della situazione, senza esitare, si para davanti ai due malfattori, puntandogli la pistola d’ordinanza. Essi lasciano la presa dagli ostaggi e fingono di arrendersi e di posare le armi a terra, distraendo Antonio, che intenzionalmente non aveva sparato, per non colpire i civili. In questo frangente, appare alle spalle del Maresciallo Dimitri un terzo criminale, nascostosi in una macchina insieme a un quarto complice. Questo criminale, lo ripeto, cogliendolo alle spalle, da distanza estremamente ravvicinata esplode proditoriamente contro il nostro commilitone sette colpi di fucile a pallettoni calibro 12, ferendolo mortalmente, prima di fuggire codardamente insieme ai suoi complici.
Antonio aveva 33 anni.
Per l’eccezionale coraggio e il senso del dovere dimostrati nella circostanza, al Mar. Ord. Antonio Dimitri è stata concessa la massima onorificenza al Valor Militare, la Medaglia d’Oro alla Memoria, compendiata nella seguente motivazione1:
“Con ferma determinazione e insigne coraggio, affrontava due malviventi in flagrante rapina in un istituto di credito che tentavano, armi in pugno, di guadagnare la fuga, facendosi scudo di due ostaggi. Rinunciava all’uso dell’arma in dotazione per non mettere a repentaglio la vita degli ostaggi e intimava la resa ai malfattori, ma veniva raggiunto mortalmente dai colpi proditoriamente esplosi da un terzo rapinatore appostato all’esterno dell’istituto. Chiaro esempio di ardimento ed elette virtu’ militari, spinti fino all’estremo sacrificio.” Francavilla Fontana (BR), 14 luglio 20002.
Ragazzi, Autorità, Signore e Signori, dal 1814 contiamo 9.675 caduti. Essi, come Antonio – dal Risorgimento, alla lotta al banditismo e ai conflitti mondiali, dal contrasto al terrorismo eversivo alla lotta al crimine anche mafioso, dalle missioni internazionali al soccorso nelle calamità – hanno silenziosamente scritto con il loro sangue pagine di eroismo e sacrificio. Questo è il loro lascito, testimonianza di vicinanza, prossimità ai bisogni dei cittadini, ma anche baluardo inesorabile e intransigente contro ogni forma di criminalità. E anche per non rendere vano questo sangue versato, Noi Carabinieri continueremo a non dare “quartiere” a queste oscure e vili “forze del male”, consci del privilegio che abbiamo di servire in prima linea lo Stato, le Istituzioni, la Giustizia, di difendere la legalità. E questo è un privilegio soprattutto oggi in cui l’idea e il concetto del servire sono spesso dimenticati. Ma essere Carabiniere significa anche e soprattutto saper donare alla Comunità, saper servire la Comunità, saper rischiare per la Comunità, saper dare tutto sé stessi alla Comunità.
Ma il nostro impegno non basta: è indispensabile il consenso della gente, che deve esaltare i propri valori genuini, ancestrali, sacri, nonché combattere per difendere la propria dignità, ritrovandosi unita sotto un’unica Bandiera, un’unica Patria. Ebbene, io credo che oggi ci siano tutti gli elementi per iniziare un nuovo cammino insieme: perché fino a quando la nostra Patria potrà contare su Eroi come Antonio Dimitri e sulla gente di Francavilla l’Italia potrà continuare a sorridere e a sperare.
Viva Antonio Dimitri!
Viva l’Arma dei Carabinieri!
Viva l’Italia!

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