July 16, 2025

Dopo aver abilmente adescato alcuni anziani, li aveva fatti oggetto di arditi atti sessuali al fine di derubarli di oggetti in oro e danaro.

Protagonista una prostituta di 46 anni, di nazionalità rumena residente ad Ostuni che “esercitava” solitamente nei pressi della Villa Comunale di Ostuni.

Nella serata di ieri, a conclusione di laboriose indagini che si sono protratte per alcune settimane, R.C.A (queste le iniziali della donna) è stata individuata ed arrestata perché ritenuta responsabile di furti di rilevante entità.

 

Le indagini, scattate a seguito di apposite segnalazioni, sono state eseguite con appostamenti e con pedinamenti delle prostitute e di alcuni anziani che si accompagnavano alle avvenenti donne.

Successivamente alcuni di questi uomini sono stati invitati presso il Commissariato di Ostuni, e, posti dinanzi all’evidenza, hanno confessato sia di essersi intrattenuti con le donne sia di essere stati derubati di costosi oggetti in oro e consistenti somme di danaro.
Con non poche difficoltà, i poliziotti sono riusciti a raccogliere le relative “confessioni-denunce”, prendendo atto di una situazione a dir poco scapricciante e scabrosa.

Tra le donne coinvolte è subito emersa la figura della 46enne rumena R.C.A. Anche la donna non ha potuto far altro che confermare le accuse, lasciando emergere, a sua volta, storie di forti disagi, sociale ed economico, con implicazioni di tipo criminale (la stessa annovera precedenti penali per furto ed altro, per fatti commessi anni addietro in altre città d’Italia, ivi compresa Perugia).

 

Questo il suo modus operandi raccontato dagli agenti del Commissariato di Ostuni guidato dal Dott. Francesco Angiuli:
dopo aver individuato l’anziano da spennare (in movimento, ovvero allorquando la vittima era seduta alla panchina, da solo), la rumena gli si avvicinava e, con fare lascivo, si presentava. Facevano seguito alcuni convenevoli, nell’ambito dei quali, con vari espedienti, lasciando intravedere parti intime, la donna assumeva un atteggiamento ammiccante e sexy. Progressivamente, la stessa proponeva all’anziano (settantenni – ottantenni) di appartarsi. Quando ciò avveniva, la “strana coppia” si appartava all’interno dei bagni pubblici esistenti al margine della stessa villa comunale; in taluni casi, quando “il caso” lo richiedeva (il furto si prospettava più articolato e laborioso), l’anziano veniva condotto addirittura nella (squallida) abitazione della prostituta-ladra. Indi, aveva inizio la sequenza erotica: la donna si denudava e poi, pian piano, abbracciava la vittima con vigore (verosimilmente simulando passionalità), passando a baci di vario genere, palpazioni alle parti intime e, in qualche caso, ad atti sessuali.
Era proprio mentre era in atto tale “sequenza erotica”, che avveniva l’”alleggerimento”, ovvero il furto di oggetti preziosi o somme di danaro. Difatti, la stretta energica della donna perseguiva esattamente una doppia funzione: comprendere se la vittima avesse un portafogli (nel qual caso la ladra prelevava dal medesimo le banconote contenute), ovvero evitare che l’anziano di turno si avvedesse del fatto che gli venisse abilmente slacciata ed asportata la collanina in oro portata al collo
“.

 


L’attività di ricostruzione dei fatti ha consentito di individuare altre persone, incensurate, ostunesi (pensionati al di sopra di ogni sospetto), le cui potenziali (gravi) responsabilità sono tuttora a vaglio.
Grazie alla grande mole di elementi, i poliziotti sono riusciti a recuperare numerosi oggetti in oro (prevalentemente collanine, crocefissi, monili di vario genere) che la donna aveva già venduto in un grande negozio “compro-oro” di Fasano e circa 1000 euro in contanti, destinati alla restituzione agli aventi diritto.
R.C.A., è stata denunciata in stato di libertà perché ritenuta responsabile di furti pluriaggravati (artt. 624-625 c.p.), col vincolo della continuazione.

Le indagini sono state costantemente seguite dal V. Quest. dott. Francesco Angiuli, che ha seguito le frenetiche e delicate fasi investigative assieme al dott. Pierpaolo Montinaro, P.M. presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Brindisi (che ha già convalidato gli atti di P.G. ed i sequestri).

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