La cordata per il mare. Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto in rete con Sea the Change e Fondazione Cetacea per il progetto Netreborn nell’ambito del quale sono state donate 180 cassette riutilizzabili ai pescatori della riserva e delle aree limitrofe.
Cassette di plastica dura, lavabili e difficilmente distruttibili prenderanno il posto di quelle in polistirolo che disperdono materiale altamente inquinante in mare. Sono 180 i contenitori consegnati agli artigiani delle cooperative La bussola e Socopes.
La donazione è avvenuta a seguito della scelta del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto di abbracciare il progetto ad ampio respiro portato avanti dalla start up innovativa per la sostenibilità Sea the Change e Fondazione Cetacea che si occupa della conservazione di tartarughe e mammiferi marini in Emilia Romagna e Marche.
“L’obbiettivo è ridurre costantemente l’impatto antropico sugli habitat e abitanti del mare – ha commentato il vicepresidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Vito Birgitta, presente all’incontro – il passo fatto oggi porterà benefici all’intera fascia costiera garantendo la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile. Dobbiamo proseguire su questa strada e operare sempre più in rete con le realtà virtuose come quella dei pescatori. L’unione fa la forza”.
“Siamo orgogliosi di aver portato a termine questo progetto insieme ai numerosi partner che desideriamo ringraziare, e di aver avuto l’opportunità di lavorare in Puglia – ha dichiarato il Ceo di Sea the Change, Luca Barani -, con Netreborn vogliamo inaugurare un percorso che ci permetta di ampliare le nostre attività nella regione e contribuire alla tutela degli ecosistemi marini. Crediamo fortemente che il settore privato possa avere un ruolo determinante nello sviluppo locale e, in questo caso, il gruppo tedesco SNP, che ha sostenuto il progetto, ne è un esempio concreto”.
Nell’ambito dell’incontro convocato presso il centro visite della riserva, Al Gawsit, al quale hanno preso parte anche il direttore del centro regionale mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro, ed il funzionario Giuseppe Locuratolo, per parlare di un’ulteriore minaccia alla vita della fauna marina: l’inquinamento acustico.
A tal proposito, Fondazione Cetacea ha illustrato il Piano che sta conducendo su questo fronte con l’obbiettivo di coinvolgere i pescatori nella raccolta dati per il progetto Interreg UNDERSEA.
“Grazie al partner ARPA Puglia studiamo il panorama acustico sottomarino – ha commentato la communication manager del progetto e pubbliche relazioni della Fondazione Cetacea, Alice Pari -, i pescatori possono scaricare la nuova app e condividere anonimamente le loro rotte, fornendoci dei dati importantissimi per identificare le sorgenti dell’inquinamento acustico sottomarino e valutarne l’impatto sugli organismi marini, anche di interesse commerciale”.
Nov 27, 2025
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