June 10, 2025

L’Amministrazione Provinciale è a secco e così cerca di fare cassa, mettendo in vendita i suoi beni immobiliari. Da qui la proposta del Presidente della Provincia Maurizio Bruno all’Invimit –  la società del Ministero del Tesoro che si occupa della gestione del patrimonio immobiliare italiano e che da pochi giorni è presieduta da Massimo Ferrarese – perché acquisisca la Prefettura e Palazzo Montenegro, ovvero la ‘casa’ del Prefetto.

 

“Nulla di male se il Presidente Bruno cerca di fare cassa – affermano i consiglieri comunali Francesco Cannalire di Iniziativa Democratica e Francesco Renna del gruppo “Brindisi di Tutti” – considerato che noi stessi siamo fortemente preoccupati per la situazione economica e, soprattutto, per il destino dei dipendenti dell’Ente di Via De’ Leo. Ma vendere Palazzo Montenegro, la casa del Prefetto, e la Prefettura stessa, ci sembra a dir poco ‘oltraggioso’.

 

Facendo le debite proporzioni, sarebbe quasi come decidere di mettere in vendita il Palazzo del Quirinale e, di conseguenza, ‘sfrattare’ il Presidente della Repubblica per mere questioni di bilancio. Parliamo sempre di un esponente del Governo, mentre i due immobili rappresentano un presidio, oltre che un ‘simbolo’, di legalità e di sicurezza. E’ per questo motivo che proponiamo che il Comune di Brindisi si renda parte attiva per scongiurare questa vendita. Come? L’Amministrazione comunale potrebbe – e dovrebbe, a nostro avviso – raggiungere una intesa con l’Amministrazione Provinciale, attraverso la quale cedere alcuni suoi immobili mai utilizzati (vedi, ad esempio, l’ex cinema Di Giulio, sul quale c’erano tanti progetti, mai realizzati) e prendere in consegna Palazzo Montenegro ed il Palazzo della Prefettura, scongiurando questa vendita scellerata. In tal modo, la Provincia potrebbe fare cassa e raggiungere il suo obiettivo, mentre la città preserverebbe due beni immobile dall’importanza non solo storica (ricordiamo che Palazzo Montenegro, realizzato nella seconda metà del XVII secolo dalla famiglia Montenegro, commercianti di origine montenegrina che si trasferirono a Brindisi verso la fine del seicento, oggi è residenza del Prefetto, ma ha ospitato nel corso dei secoli importanti personaggi storici, quali il Re delle Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone nel 1797, in occasione della visita alla città e al castello Aragonese e Gioacchino Murat nel 1813), ma anche dall’ importantissimo significato simbolico.

Si tratterebbe, dunque, di una sorta di compensazione: il Comune cede, ad esempio, il Di Giulio (o altro immobile attualmente inutilizzato) alla Provincia, la Provincia può monetizzare vendendo tale immobile e Palazzo Montenegro e la Prefettura rimarrebbero in mani pubbliche. Ci sembra una ipotesi percorribile, oltre che ‘saggia’ e doverosa.

 

 

Francesco Cannalire (Iniziativa Democratica)

Francesco Renna (Brindisi di tutti)

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