L’amore ai tempi della Xylella ha la forma di un albero, almeno per noi.
Passare per via Silletti, osservare quei giganti per terra, abbattuti nel pieno del loro splendore, non poteva fare a meno di causarci un po’ di magone. Un amaro in bocca che avremmo voluto e potuto evitare. Come? Non abbattendo? No, semplicemente con un minimo di pianificazione del verde. Operazione che andava fatta illo tempore, quando la nascita della zona 167 diede il via all’urbanizzazione di quell’area di Ostuni. Altri tempi, si dirà. Tempi sprovvisti di coscienza ambientale, da archiviare prima possibile.
L’abbattimento dei pini di via Silletti è la prova più dolorosa dell’importanza delle scelte di lungo periodo in materia di verde pubblico. Argomento che potrebbe sembrare una perdita di tempo di fronte ai macigni con cui la popolazione si confronta ogni giorno. Tuttavia una efficiente gestione e pianificazione del verde pubblico avrebbe risparmiato tanti denari alla comunità ostunese, oltre a preservare il cuore da quello scempio necessario.
Non c’è dubbio infatti che i pini costituivano da anni ostacolo alla sicurezza stradale e non si può biasimare l’amministrazione per una scelta che potrà dare i suoi frutti nel lungo periodo. Ci si augura quindi che la stessa inizi a pianificare con identica lungimiranza la gestione di verde pubblico e arredo urbano in tutto il territorio comunale. Argomenti sui quali la città bianca appare purtroppo molto indietro.
Ostuni Green Riot
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