Il 24 novembre gli studenti del Liceo Classico “Benedetto Marzolla” hanno incontrato Andrea Marcolongo, autrice del libro “La lingua geniale, nove ragioni per amare il greco”
“(…)Curioso è osservare l’eredità di cinque anni trascorsi a tradurre il greco al liceo classico dopo dieci, venti, trenta anni dal diploma. Non mi riferisco all’eredità grammaticale, ma all’impronta che maneggiare questa lingua antica lascia in modo indelebile nell’italiano di chi l’ha studiata. Li riconosci spesso quelli che hanno frequentato il liceo classico (non solo dagli occhiali che quasi sempre portano). Li riconosci dal modo di parlare e di scrivere: segno concreto che il greco è entrato dentro di loro, nel modo di vedere e di esprimere il mondo in italiano, e mai più ne è uscito.(…)”
Così ha scritto Andrea Marcolongo (laureata in lettere classiche a Milano, oggi consulente di comunicazione per politici e aziende) nel libro “La lingua geniale, nove ragioni per amare il greco” presentato al liceo classico “Marzolla” ieri, 24 novembre. Nove ragioni o forse anche molte di più, per appassionarsi ad una lingua complessa perché espressione di un modo di vedere la vita articolato e multiforme.
Questo libro non è solo per chi il greco lo ha studiato a scuola, per noi che lo studiamo o per chi ad esso si è appassionato, è anche per chi non ha avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo, e per chi tra noi lo traduce e cui capita anche di non riuscirci.
Non è dunque lezione di greco sulla grammatica antica, ma, attraverso lettere, parole, suoni è lo specchio del modo di vedere il mondo di un popolo così lontano nel tempo, eppure così vicino al nostro negli aspetti fondamentali, forse anche più saggio, più creativo, più originale.
La punteggiatura, gli spazi vuoti, gli spazi pieni sono il valore del silenzio, e le parole sono state immaginate e create per dare un nome alle cose importanti, a quelle che contano; e si scopre così che il numero duale è il risultato di “(…) un’entità duplice, uno più uno uguale uno formato da due cose o persone legate tra loro da un’intima connessione; il duale è il numero del patto dell’accordo e dell’intesa.(…)”, il genere neutro, il “con o senza anima”, è il genere dei sogni, del cuore, l’ottativo è il modo dei desideri, e forse ognuno di noi è un perfetto, perché risultato di tanti presenti.
Il greco è una “lingua da adulti”, una lingua geniale che non prepara ad un lavoro, ad un mestiere, o ad una professione, ma al lavoro della vita; a volte le versioni non “riescono”, ma insegnano comunque il modo di tentare di riuscire e talvolta di riuscire, qualcosa, nella vita di tutti i giorni.
Era giusto fermarsi un attimo, noi studenti che viviamo in fretta nella nostra dimensione, a riprenderci la consapevolezza di ciò che il greco può ancora regalarci .
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