April 30, 2025

Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi,

celebriamo oggi, con forma improntata alla massima sobrietà e con una cerimonia esclusivamente militare, la ricorrenza del bicentenario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

L’Arma, fondata quale Corpo dell’Armata Sarda il 13 luglio 1814 da Re Vittorio Emanuele I, ha oggi il rango di Forza Armata e dal primo nucleo di 803 Ufficiali, Sottufficiali e militari di truppa l’Arma conta oggi 103mila militari nei vari gradi. Dalle prime rade Stazioni Carabinieri, oggi, operano sul territorio nazionale 4612 Stazioni che assicurano la loro presenza in 4.086 centri urbani, con competenza estesa a tutti gli 8.092 Comuni italiani.

L’Arma, in questi primi 200 anni di vita, quotidianamente sempre presente nelle vicende militari e civili d’Italia, si è sviluppata ed evoluta, ed è oggi una Forza Armata moderna ed efficiente, in servizio permanente di polizia.

Ciò che è rimasto saldo e immutabile sono la sua natura militare e il suo duplice ruolo, militare e di polizia, caratteristiche irrinunciabili. L’Arma nasce come forza militare caratterizzata da tale peculiare duplicità di ruolo e tale è rimasta, fedele a se stessa e alla missione avuta, per due secoli. Questa è la nostra essenza. L’Arma o è tale o non è: non vi è altra via da percorrere.

Quale Forza Armata, l’Arma partecipa alle operazioni belliche di difesa della Patria e alle operazioni militari all’estero insieme alle altre Forze Armate. Quale Forza di polizia, invece, assicura ogni giorno il controllo dei territorio, vigila sulla sicurezza pubblica e reprime i reati. Nulla è cambiato dalle Regie Patenti del 1814.

Fondamentali per preservare l’Istituzione, oggi come allora, sono le Stazioni Carabinieri, che costituiscono il tessuto nervoso del sistema della sicurezza del Paese. Ma le Stazioni sono fatte di Carabinieri, donne e uomini, e vivono della forza morale, dell’entusiasmo e dell’abnegazione dei Carabinieri che le compongono.

L’onore e l’onere di mantenere salda l’Istituzione  sono, quindi, principalmente affidati a voi. E’ un compito gravoso ma, al tempo stesso, grandioso e la chiave del successo è nella vostra abnegazione, nel vostro agire, nella vostra etica, nella vostra dedizione al dovere, nella vostra capacità di servire la popolazione.

Perché, ricordate sempre, il Carabiniere è uomo militare e uomo morale.

La Repubblica ha affidato a ogni Stazione Carabinieri e a ogni Carabiniere individualmente un pezzo d’Italia con il compito di vigilare e difenderla.

I commilitoni che ci hanno preceduto e che hanno onorato il nome d’Italia, delle Forze Armate e dell’Arma ci hanno lasciato un legato grandioso ma anche gravoso, un patrimonio enorme di moralità, di onore militare, di credibilità, affetto e ammirazione da parte degli italiani. Questo patrimonio non deve essere dissipato, non è sufficiente che sia solo preservato, deve essere incrementato e fatto fruttare. Questa è la nostra missione.

In questa giornata è doveroso rivolgere il pensiero ai nostri caduti in guerra e nella difesa della legge e degli italiani, ai nostri  decorati, tra i quali ricordo il Maresciallo Ordinario Antonio Dimitri, il Carabiniere Cosimo Miccoli e il Carabiniere Angelo Petracca, caduti nella nostra provincia, punti di riferimento per noi che oggi li abbiamo sostituiti nelle file dell’Arma.

Concludo questo mio intervento complimentandomi con tutti voi per gli ottimi risultati operativi dell’anno appena trascorso, in costante aumento qualitativo e quantitativo anche in questo primo semestre del 2014, e ringraziando l’Associazione Nazionale Carabinieri, anche oggi a fianco dei colleghi ancora in servizio, alle Benemerite, e alle nostre famiglie per il sostegno che quotidianamente ci offrono.

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