Carissimi tutti,
da quanto si apprende dai giornali online, emergono preoccupazioni e interrogativi sul fatto che Enel abbia o meno redatto un conto di spesa per la bonifica della centrale di Cerano. Un aspetto rilevante, soprattutto alla luce della manifestazione d’interesse espressa da ben 43 aziende pronte a investire sul nostro territorio. Grande assente, però, è proprio Enel.
In un mondo del lavoro che cambia rapidamente, le certezze che oggi sembrano consolidate rischiano di svanire. La decarbonizzazione della Centrale Enel di Brindisi, prevista entro fine anno, rende ancora più urgente una riflessione seria sul nostro futuro.
Il lavoro, come lo abbiamo conosciuto finora, sta subendo trasformazioni profonde: mansioni, ruoli, tutele e diritti acquisiti sono messi in discussione, mentre si affacciano nuove opportunità ma anche nuove sfide. L’apprendimento continuo, oggi più che mai, non può diventare merce da sacrificare: competenze e formazione sono fondamentali per vivere con dignità oggi, ma rischiano di diventare obsolete domani se non tutelate e aggiornate.
Cogliere il cambiamento non deve significare ricominciare da zero. Occorre garantire un passaggio verso nuove mansioni che salvaguardi anche la componente economica di ciò che in 25 o 30 anni di lavoro abbiamo costruito: una casa, una famiglia, l’istruzione dei figli, una vita dignitosa.
Il valore del lavoro non sarà più misurato solo in termini di produzione, ma sempre più in termini di conoscenza, competenza e innovazione. Per questo è fondamentale lottare affinché i nostri diritti siano mantenuti e riconosciuti anche nel nuovo contesto.
La responsabilità per il futuro del lavoro non può ricadere solo sul singolo. È una questione sociale, che riguarda equità, sostenibilità e giustizia. Serve che le aziende interessate a investire qui condividano questi valori e si impegnino concretamente a costruire un modello di sviluppo equo e duraturo. È quello di cui ha bisogno un territorio segnato da anni di sfruttamento ambientale e industriale. È quello di cui abbiamo bisogno noi, lavoratori, per continuare a vivere con serenità, non solo sul piano professionale ma anche familiare.
Il lavoro non può essere solo un mezzo per guadagnare, ma deve restare un’opportunità per crescere, costruire e lasciare un segno positivo sul nostro territorio e sulle future generazioni.
Con speranza e fiducia,
Daniele Mazzotta
Lavoratore della Centrale Enel di Cerano
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