August 6, 2025

Le cronache locali hanno in questi giorni segnalato un altro tentativo di truffa “automobilistica” sulle strade (questa volta accompagnato da un pericoloso speronamento) in danno di un automobilista sulla superstrada Lecce-Brindisi in prossimità dell’uscita per Cerano-Tuturano.

 

Le modalità sono quelle ormai note: un rumore intenso procurato con studiata tecnica su una fiancata dell’auto (qualche volta, in città, si ricorre alla finta rottura dello specchietto esterno retrovisore), l’uso del clacson e di segnalazioni anche gestuali per indurre il malcapitato a fermarsi, la mendace affermazione di aver subito danni alla propria autovettura con la richiesta di una dazione di denaro in via breve per il superamento di ogni questione in merito alla pretesa collisione.

 

Ma c’è ben altro: sono in atto fenomeni criminosi (furti, truffe, estorsioni e atti teppistici di vario genere) che rendono insicura la vita dei cittadini e seminano panico col rischio che non vengano valutati per la loro effettiva portata dal momento che le vittime rinunciano spesso a denunciarli nell’erronea convinzione che sia inutile farlo.

 

Da tempo segnaliamo la descritta situazione della sicurezza pubblica di Brindisi e provincia che resta preoccupante nonostante i successi ottenuti dalle forze di polizia impegnate in un duro e meritorio lavoro.

 
Siamo di fronte a fenomeni di criminalità comune (particolarmente allarmanti quelli ad opera di minori) e di pericolosi rigurgiti di una criminalità organizzata che, pur avendo subito pesanti colpi ad opera della Giustizia, è dura a morire. E c’è anche una criminalità che spesso indossa abiti borghesi e cerca referenti fuori dai suoi recinti in settori deviati della politica, delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e della grande finanza. E lo fa sfruttando cinicamente la disperazione ed i drammi causati dal lavoro negato, dal lavoro precarizzato, dai ricatti occupazionali, dagli sfruttamenti e dalle tante ingiustizie in una società guidata da una classe dirigente che spesso dà un devastante spettacolo di malaffare, di corruzione e di abusi.

 
Una diffusa “secessione” dalla legalità che richiede concrete ed urgenti misure.

 
Occorre invero potenziare le attività di polizia sul versante della prevenzione e su quello della repressione migliorando i servizi informativi, affinando un impegno investigativo articolato in qualificate specializzazioni ed assicurando un più esteso e costante controllo del territorio attraverso pattugliamenti diurni e notturni con compiti di perlustrazione e di vigilanza. Pattugliamenti che vanno rivalutati e rafforzati evitando l’errore di ritenere che il ricorso all’installazione di telecamere in punti strategici di osservazione, sia da considerare in pratica uno strumento sostitutivo e non invece integrativo della necessaria vigilanza.

 

 

Ma occorre guardare più a fondo perché i fenomeni delittuosi vanno combattuti anche contrastando le situazioni di stridente disuguaglianza sociale e rimuovendo le condizioni culturali, economiche che li favoriscono e talvolta li provocano.
L’auspicio è che le sensibilità politiche più avvertite, le forze sociali più attente, le espressioni più avvedute della cultura, le associazioni di cittadinanza attiva e il giornalismo critico facciano capire che la “questione criminale” è strettamente legata alla “questione morale” e che questa, a sua volta, è la prima e più urgente “questione politica”.

 
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

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