August 18, 2025

Il giorno 30 novembre 2015, presso il salone di rappresentanza della Cisl di Brindisi, si sono riuniti i Segretari Confederali della Cgil, Cisl e Uil, i Segretari della Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, con la presenza delle Segreterie della Cisal e Ugl Chimici, le RSU di Stabilimento ed una delegazione di Lavoratori, per affrontare la vertenza Eni.

 
Alla richiesta di partecipazione inoltrata al Governatore della Regione Puglia, al Presidente della Provincia e al Sindaco di Brindisi, ai Parlamentari della Provincia di Brindisi, a tutti gli Assessori e Consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali, hanno risposto con la propria presenza ed intervento il Senatore Vittorio ZIZZA, il senatore Salvatore TOMMASELLI, l’Onorevole Elisa Mariano, l’Assessore Regionale Sebastiano LEO con il prof. Francesco RELLA, e si è scusato per la mancata partecipazione il Consigliere regionale Antonio TREVISI.

 
Dal corposo dibattito è scaturita la necessità di un intervento sinergico a tutela del patrimonio industriale di Brindisi, a partire ovviamente da Versalis.
Eni non abbandoni la Chimica, Brindisi non perda Versalis!
L’Italia e la Puglia non possono permettersi di perdere il settore produttivo della Chimica di base, a vantaggio di esigui guadagni immediati derivanti da una svendita ad un fondo finanziario estero degli assetts produttivi, della ricerca e know how tecnologico e della professionalità dei Dipendenti in esso occupati, che lo hanno reso all’avanguardia e competitivo.
Ne deriverebbe:
– un abbandono di tutto il processo di conversione verso produzioni meglio compatibili ecologicamente;
– un impoverimento del tessuto industriale nazionale, prevalentemente manifatturiero, secondo in Europa dopo la Germania, che nella Chimica trova le fondamenta in termini di materie prime da trasformare;
– un progressivo è più rapido allontanamento delle attuali produzioni chimiche italiane verso altri stati, per effetto della mancanza del sostegno, delle sinergie e del sistema integrato creato tra le imprese che fanno Chimica in Italia, Multinazionali e no, con Eni;
– una devastante onda di ritorno sul piano occupazionale e sociale, per il gran numero di occupati diretti nel settore Chimico, ben inferiore rispetto a quello dell’indotto;
– una riduzione immediata del Pil e del gettito fiscale, sul piano economico;
– un boomerang ambientale, vista l’assenza di riferimenti certi da cui pretendere la bonifica e la restituzione agli usi legittimi dei terreni abbandonati.

 
In particolare Brindisi e la sua Provincia non possono accettare ne sopportare un così drastico taglio produttivo ed occupazionale ed eventuale ritardi o disimpegni sul piano del recupero ambientale.

 

Brindisi ha già dato ed ancora oggi continua a pagare le conseguenze di scelte passate che con logiche non sempre prettamente industriali hanno determinato un tale depauperamento globale: Dow ed Evc un esempio; Polisuole, Europlastic, Alfa Edile, Linde Gas, Air liquide, Giano Plastica, Tre C plast, PBS, Sif, Biomateriali ecc., le conseguenze dirette nello stesso settore; una miriade le realtà dell’indotto, scomparse.

Questa volta la portata è ben più ampia, in termini di risvolti nazionali e soprattutto locali, questa volta non è più possibile procedere in ordine sparso, perseguendo visioni differenti, questa volta, come non mai, è opportuno operare sinergicamente, di sistema, affinché finalmente l’intero territorio, Sindacati, Istituzioni e Parlamentari si battano tutti insieme per lo stesso obiettivo.

Perimetro certo dell’operazione di s-vendita Eni: nessuno spezzatino, intera società Versalis, nessuno stabilimento escluso;
Mantenimento degli investimenti a piano 2012-2018: riconversione in green chemistry, ma anche sviluppo e potenziamento della chimica di base;
Salvaguardia produttiva ed occupazionale complessiva.

 
Per ottenere tutto ciò è inevitabile che Eni o riveda il proprio piano oppure mantenga una quota di maggioranza tale da poter garantire ogni aspetto non solo attraverso la messa a disposizione dell’attuale management Versalis.
Eventualmente potrà essere valutata la possibilità di affiancamento ad Eni, nella nuova società, del FSI, Fondo Strategico Italiano, 80% Cassa Depositi e Prestiti e 20% Banca d’Italia, che attraverso la presenza dello Stato, aumenterebbe le garanzie di presenza industriale sul territorio nazionale.

 
Partendo dalla prossima audizione in Commissione Industria del Senato dell’Amministratore Delegato di Versalis, ing. Daniele FERRARI, di giovedì 3 dicembre p.v., che i ns Parlamentari, in il sen. Salvatore TOMMASELLI, il sen. Vittorio ZIZZA, il sen. Pietro IURLARO, il sen. Nicola LATORRE, l’on.le Elisa MARIANO, l’on.le Nicola CIRACI’ e l’on.le Toni MATARRELLI, si faranno carico di portare avanti le istanze del nostro territorio.

 
Le azioni a sostegno di tale vertenza proseguiranno con la partecipazione all’Assemblea Nazionale a Roma, di sabato 5 dicembre 2015, a cui sono invitati i Governatori delle Regioni e i Sindaci delle realtà dove è presente Eni ed i Capigruppo Parlamentari, dove sicuramente Brindisi e la Puglia non mancheranno.

 
Inoltre forte è e sarà l’impegno di tutto il “Sistema” affinché da una fortissima preoccupazione industriale si possano invece intraprendere tutti quegli interventi a sostegno e sviluppo, di filiera e di indotto, del Polo Chimico Brindisino, da tempo sperati, richiesti e programmati, ma mai realizzati, onde finalmente provare qui a Brindisi a smettere di affrontare soltanto vertenze.
Insieme si può!

COMUNICATO STAMPA CGIL, CISL, UIL, FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILTEC-UIL

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