May 5, 2025

Chi mi conosce sa bene quanto io sia tollerante con tutti, al punto che vengo spesso accusato di eccessivo buonismo, anche quando le circostanze esigerebbero posizioni dure e autorevoli.

 
Pertanto sono abituato ad essere sin troppo disponibile con tutti, in particolare con chi la pensa diversamente da me, rispettando il valore della “diversità” che considero sempre una ricchezza; ciò non significa però che bisogna essere sempre pazienti e accomodanti nei confronti di chi vuole rimanere ancorato alle proprie abitudini (o interessi), dimenticando i doveri da rendere ai cittadini. Non essere esigenti nel pretendere il rispetto sacrosanto dei diritti/doveri, significherebbe venir meno al proprio ruolo e non contribuire a promuovere crescita sociale, specie quando si ricoprono posti di responsabilità che reclamano conseguenti assunzioni di responsabilità, insieme col coraggio di osare scelte anche impopolari o contro corrente quando queste sono orientate al bene comune.
L’esperienza acquisita in lunghi anni spesi nella pubblica amministrazione, in settori rilevanti per il cittadino, come quello sanitario, nonché quella già sperimentata in passato, come amministratore-sindaco, mi conforta nell’essere assolutamente sereno davanti a certe accuse, come quelle lanciatemi dai rappresentanti territoriali CISL/FP e UIL/PP (Lino Cattolico e Maurizio D’Amora), relativamente ai rapporti che ho con il personale dipendente del mio Comune. Col maldestro tentativo di farmi apparire “umorale”, il sig. D’Amora evidentemente conosce poco, o meglio, finge di non conoscere a fondo la realtà del Comune di Torchiarolo i cui dipendenti, a detta di qualche rappresentante autorevole del sindacato territoriale, risulterebbero “particolarmente litigiosi”, probabilmente per trascorsi che nel tempo hanno sedimentato “comportamenti stagno” nei vari uffici, spesso senza comunicazione uno con l’altro, con inevitabili ricadute negative sulla qualità, efficacia ed efficienza dei servizi, a tutto danno dei cittadini che restano primi ed ultimi destinatari del nostro impegno.

 
Nella mia nuova esperienza amministrativa, come più volte ho avuto modo di dire, ho scelto di andare non alla ricerca del consenso (non paga alla distanza), bensì di ricercare la verità; mi sforzo infatti dalla mattina alla sera, senza risparmio di tempo e di energie (che distolgo alla mia salute e alla mia famiglia, persino nei giorni di festa), di rendere servizi migliori al cittadino e prospettive di sviluppo e occupazione per il paese … In tali direzioni opero cercando con franchezza di scuotere “andazzi” consolidatisi nel tempo.

 
Comprendo bene che, così agendo, posso creare disagi e dare fastidio a più di qualcuno che, in quei sistemi e andazzi, ci ha sguazzato per anni, per facile comodità ma spesso anche per CONVENIENZA.

 
Per chiudere la polemica volutamente amplificata da una parte (sottolineo da una parte) dei dipendenti, che si ritiene parte lesa a causa della lettera con la quale ho risposto all’interrogazione del gruppo consiliare “CON VOI”, circa l’andazzo persistente in comune, potrei chiamare a raccolta gli stessi CITTADINI di Torchiarolo per un loro giudizio sereno e disinteressato, evidentemente da non generalizzare, atteso che parte dei dipendenti svolge con coscienza e onestà di intenti il proprio dovere e come tali vanno incoraggiati e additati come esempi nei riguardi degli “speculatori di turno”. Non passa giorno infatti che moltissimi cittadini mi rappresentino le tante criticità, ma anche le modalità poste in essere da più di qualche dipendente nella gestione dei servizi sul nostro Comune. Basterebbe solo questo per dare una “corale” risposta a chi, in particolare i due territoriali, non hanno lesinato ad esprimere il loro pesante attacco alla mia persona, rea di esigere il RISPETTO DELLE REGOLE, a maggior ragione essendo dipendenti di una pubblica amministrazione.

 
Chiarisco subito che la mia Nota, indirizzata anche al sig. Prefetto e alla Procura, é stata la doverosa risposta all’ interrogazione del gruppo di minoranza “CON VOI” che, come sua consuetudine, non ha perso occasione per speculare su situazioni, in particolare quella del personale, determinate proprio dalla passata gestione amministrativa, responsabile di aver lasciato un’ eredità disatrata soprattutto nella struttura burocratica dell’ente.

 
La mia Nota ha evidentemente dato fastidio a qualcuno, tanto che una parte del personale ha chiesto ed ottenuto di indire due assemblee con all’oggetto: “situazione politico/sindacale”, nel corso delle quali più di qualche dipendente ha inveito nei confronti del Sindaco e della gestione del personale, evidentemente risentiti per aver io messo in evidenza una situazione (quella dell’andazzo all’interno della casa comunale), peraltro già resa nota ad inizio del mio mandato (risulta pertanto strano che solo ora ci sia stata la presa di coscienza di qualcosa da me già scritta lo scorso anno).
Appreso quanto accaduto nel corso delle assemblee, ho ritenuto fosse doveroso ed utile chiarire di persona le ragioni della mia lettera invitando direttamente i responsabili territoriali della CGIL FP/CISL FP E UILFPI per un incontro insieme con i colleghi della mia Giunta, in modo da chiarire nei particolari il senso della Nota, fornendo in quella sede, ai i responsabili territoriali da me invitati, atti e documenti utili a supportare le ragioni alla base della lettera.

 
Lo spirito dell’incontro richiesto era solo quello di fare chiarezza nei rapporti col personale dipendente, sperando di intraprendere un percorso nuovo e più responsabile; lasciavo ai territoriali la scelta del giorno e dell’ora da conciliare con gli altri impegni istituzionali.

 
Nella giornata di mercoledì 9, un rappresentante aziendale riferiva la disponibilità per l’incontro a farsi anche nella giornata di giovedì, al quale avrebbero però partecipato anche i rappresentanti aziendali; riferivo subito che era mio desiderio (essendo stato io a promuovere l’invito) incontrare “solo” i territoriali per delle valide ragioni che avrei espresso nel corso della riunione; con tale intendimento restavo in attesa di “conferma” di detto incontro. Cosa che non è mai avvenuta.

 
Non ricevendo garanzie in tal senso, ritenevo annullata la riunione, di conseguenza non avevo convocato la giunta né dato conferma al delegato territoriale della CGIL; al punto che, nella giornata di giovedì, dopo aver esaurito la seduta per la nomina degli scrutinatori, mi apprestavo ad andare a Brindisi per il disbrigo di altri impegni. Avrebbe infatti avuto poco senso fare la riunione in assenza dell’esecutivo e senza il rappresentante della CGIL.

 
Invece mi vedo arrivare i territoriali CISL e UIL con qualche rappresentante aziendale. Dopo momenti di comprensibile mio rammarico nei loro confronti, nonchè di arrabbiatura per ennesimi disservizi di qualche ufficio comunicatimi in quel frangente ( il che mi ha fatto guadagnare l’appellativo di “umorale” da parte del sindacalista ), comunicavo al dipendente Giglio, rappresentante aziendale, la disponibilità a fissare un nuovo appuntamento per lunedì o martedi (14 e 15 c.m.), anche per dare il tempo di avvisare il rappresentante della CGIL. Ad oggi non ho avuto ancora riscontro.
Pertanto le lagnanze dei due territoriali, cui ha fatto seguito la solita azione da “avvoltoi” delle minoranze, oltre che apparire ingiustificate, appaiono anche poco dignitose specie se rapportate alle ragioni, che continuo a ritenere VALIDISSIME, contenute nella Nota inviata al Prefetto e alla Procura; per la qualcosa mi riservo di renderla pubblica e accessibile, per intero, ai cittadini verso i quali abbiamo tutti il dovere del Servizio: la parte politica nei termini propri dell’Indirizzo e del Controllo, la parte burocratica nei termini propri gestionali.

 

Nicola Serinelli
Sindaco di Torchiarolo

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