Con la proposta di realizzare un bacino di acqua dolce a Carovigno si concluse il nostro convegno sull’acqua in data 15.12.2017 patrocinato dall’Amministrazione comunale.
L’acqua dolce è un bene fondamentale per la vita sul pianeta, quella che c’è non basta e non può essere sciupata consegnandola al mare. Con il cambiamento climatico la terra è sempre più a rischio desertificazione. La vita dell’uomo, degli animali e delle piante è seriamente minacciata, per cui tutte le iniziative che possano rallentare e invertire il processo devono essere favorite e messe in atto.
La consapevolezza della gravità del problema è presente nelle coscienze della gente, dei cittadini del mondo, ne è testimonianza il fenomeno Greta Thunberg. Anche la politica ha preso coscienza della gravità e dell’urgenza del problema, ora si tratta di passare ai fatti.
In questo clima si inquadra il nostro progetto per Carovigno.
La Puglia restituisce ogni anno alla comunità europea, finanziamenti non spesi per mancanza di progetti: nel futuro prossimo uno potrebbe essere il nostro. Questa proposta si inquadra nelle opere finanziate dalla comunità europea per gli investimenti nell’economia verde (Green Economy).
Noi ci facciamo carico della proposta e di promuoverla a livello locale, politicamente e socialmente, ma non basta. Dobbiamo trovare alleanze a livello provinciale e regionale. Sappiamo che non sarà facile con un governatore che alla provincia di Brindisi non ha riconosciuto neanche un assessorato, ma noi vogliamo provarci ugualmente per tenerci impegnati e continuare a sognare.
FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO DELL’ACQUA DOLCE
Le fonti di approvvigionamento dell’acqua del comune di Carovigno sono l’Acquedotto Pugliese per l’acqua potabile e la falda idrica per l’acqua impiegata in agricoltura. Mentre per l’acqua potabile esiste una capillare rete di distribuzione, per l’agricoltura, invece, manca del tutto una rete irrigua. I terreni irrigati sono soprattutto quelli a valle coltivati a ortaggi – la cosiddetta “marina” – i quali sono dotati di pozzi di proprietà ad uso individuale. Purtroppo la falda è molto sfruttata e l’acqua che si emunge è salmastra, buona solo più per alcune colture, e a breve stancherà del tutto i terreni (gli orti) che diventeranno improduttivi.
Per scongiurare questo pericolo a livello locale bisogna approvvigionare acqua dolce, stoccarla in un bacino idrico e distribuirla quando è necessaria, soprattutto nel periodo estivo.
RECUPERO DELL’ACQUA PIOVANA
Il paese di Carovigno è privo quasi del tutto di fogna bianca per cui quando piove (le piogge sono concentrate nei soli mesi invernali) l’acqua del centro storico scende a valle lungo le strade. In caso di temporali e di piogge copiose le strade diventano letti di piccoli torrenti e sono impraticabili. Una volta che l’acqua giunge a valle rallenta la corsa e impantana in rioni periferici più sottoposti come rione Pacifico, rione Barella, rione Foggia, zona cimiteriale e case popolari, rione Serinelli.
Il rione che storicamente si allagava di più è il rione Pacifico che prende il nome dall’omonimo oceano. Da qualche anno è stato realizzato in questo rione un bacino di raccolta, sedimentazione e rilancio delle acque piovane. Analogamente bisognerebbe fare negli altri rioni. In alternativa si potrebbe realizzare un anello fognario, capace di raccogliere le acque piovane dei diversi rioni e rinviarli verso un bacino idrico di stoccaggio come previsto in questo progetto.
RECUPERO DELLE ACQUE REFLUE DEL DEPURATORE
L’impianto di depurazione sito in contrada Bufalaria di Carovigno tratta le acque reflue dei comuni di San Michele, San Vito e Carovigno, calcolati in circa 50.000 ab/eq. (7.500 mc/giorno).
Attualmente i reflui depurati dell’impianto sono scaricati nel Canale Reale quindi al mare. Sono reflui in tab. 4 che potrebbero essere ulteriormente affinate (l’impianto è già predisposto) e quindi stoccate sempre nello stesso bacino di progetto per essere impiegate in agricoltura.
BACINO IDRICO (laghetti collinari)
Il bacino previsto ha una capacita di 2 milioni di mc per contenere l’acqua che si può raccogliere in paese durante il periodo delle piogge invernale e le acque reflue del depuratore nello stesso periodo. Il Bacino previsto occupa una superficie di 400.000 mq considerando un’altezza media dell’acqua di 5 m. inoltre sono necessarie un’area di servizio e un’area di sicurezza.
UBICAZIONE IMPIANTO DI DEPURAZIONE
L’impianto di depurazione di contrada Bufalaria è ubicato sull’ultima altura del Subappennino Dauno, ad una altezza di 40 m sul livello del mare.
Ai suoi piedi c’è a Nord la pianura verso il mare e a Sud-Est la pianura verso Brindisi. A Nord-Ovest alla stessa quota altimetrica del depuratore ci sono le antiche cave di pietra di Carovigno, in gran parte abbandonate, dove si potrebbero realizzare uno o più bacini di acqua dolce, i così detti laghetti collinari, che da tanto tempo se ne parla a Carovigno.
RETE DI DISTRIBUZIONE
L’acqua dei laghetti durante i mesi estivi verrebbe distribuita con opportuno impianto. Sui terreni sottostanti l’acqua verrebbe erogata con condutture per caduta; viceversa, sui terreni in altura con tubazione in pressione.
COINVOLGERE LA GENTE
La realizzazione di un’opera simile avrebbe un notevole impatto ambientale e paesaggistico per cui è necessario coinvolgere la popolazione, le associazioni sociali e di categoria, la politica a livello locale, provinciale e regionale. (mettere le gambe all’idea)
Per coinvolgere l’intero territorio bisogna spendersi in iniziative come Conferenze di servizio e manifestazioni per rivendicare l’acqua in agricoltura.
La realizzazione di un’opera del genere potrebbe richiamare anche investimenti privati e costituire una possibilità in più di rilancio dell’agricoltura e dell’economia del paese.
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