La settimana scorsa si sono riuniti nella sede del Sindacato Cobas i disoccupati impegnati nei “Cantieri di Cittadinanza” ed hanno deciso di costituire un “Comitato spontaneo”.
Il Sindacato Cobas ha chiesto per conto loro un incontro con il Sindaco di Brindisi , Angela Carluccio , allo scopo di avere un sostegno nella lotta alla disoccupazione.
Si cercherà di incontrare la Regione per capire quali strumenti possono essere utilizzati per dare un minimo di continuità……precaria , ma in grado di assicurare un ulteriore respiro per le tante famiglie coinvolte.
Al Sindaco si chiederà l’applicazione della decisione comunale di riservare minimo il 30% ai disoccupati brindisini nella realizzazione di appalti pubblici, cosa a dir la verità rimasta lettera morta fino ad oggi.
Il Sindacato Cobas ieri come oggi sarà al fianco di chi vuol lottare per conquistare un posto di lavoro !!!
QUESTA DI SEGUITO E’ UNA LETTERA SCRITTA DAI DISOCCUPATI DEL “COMITATO SPONTANEO” IMPEGNATI NEI “CANTIERI DI CITTADINANZA”
A Brindisi, siamo una trentina a far parte dell’iniziativa regionale “cantieri di cittadinanza”, messa in atto con lo scopo di contrastare la disoccupazione.
Siamo 30 persone, o poco più (tra le tante in questa città) con situazioni economiche-sociali-familiari veramente pessime.
Per questo motivo, abbiamo avuto il “beneficio” di rientrare in questa iniziativa, nella speranza di un domani migliore, per noi, le nostre famiglie e la nostra città, della quale noi ci prendiamo cura sorvegliando i parchi, fornendo assistenza agli anziani, riorganizzando il canile, e così via.
Purtroppo la nostra speranza sta andando a sfumare: il termine del contratto, o meglio, del “patto di collaborazione”, è ormai giunto, e tra poco meno di un mese, saremo tutti belli che a casa. Punto e a capo. Nello stesso incubo di sempre.
Ma tornando a noi… Con la dicitura “patto di collaborazione”, intendiamo che non si tratta di un vero e proprio lavoro, bensì di una stretta di mano simbolica tra noi e la regione: “vi assicuriamo 500€ mensili se vi presentate presso l’azienda a cui vi abbiamo assegnato, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 13:00; previo preavviso, vi saranno concessi permessi non retribuiti che dovrete comunque recuperare, anche se si trattasse di feste comandate quali ferragosto, natale, ecc. Non vi saranno versati contributi, non avrete diritto a infortuni, assegni familiari o disoccupazione al termine dei 6 mesi, ma avrete in mano un attestato che magari un domani potrebbe tornarvi utile.”
Ora: prendete in considerazione una manica di poverelli che di tutto il discorso si son fermati alla prima frase, quella dei 500€ al mese; o prendete anche quei 3-4 fortunati che magari ci hanno capito il senso, ma che comunque hanno fame, e immaginate la gioia nel firmare lo pseudo-contratto, l’acquolina dei 500€ mensili. Concluderete anche voi che l’ingiustizia è dilaniante. I termini del patto, puzzano di schiavitù moderna.
Ma che dico? Infondo si tratta solo di un tirocinio!
Avremo sempre una persona professionale accanto,che dovremmo solo osservare… Dovremmo!
Cosa che spesso e volentieri non accade…e buttiamo le mani .
Ah. Ci era stata anche garantita la sicurezza. Certo. Come le 500€ al mese. Che puntualmente non sono mai 500. Nessuno di noi le ha mai viste. Che poi che senso ha? Togliere su una retribuzione di 500€ la 2, la 7, la 20€?
Conclusione: non abbiamo guardato, abbiamo lavorato! Non abbiamo battuto ciglio. Su niente. Ora sono finiti i fondi regionali. Che faremo noi? I politici, i sindacalisti, chiunque possa aiutarci… Lo faccia! Per favore, lo faccia. Per noi, per i nostri figli, per poter dare serenità, decenza e dignità a chi non ne ha.
“Comitato Spontaneo disoccupati impegnati nei cantieri di cittadinanza”
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