Le dimissioni del direttore dell’Unità di Neonatologia e UTIN dell’ospedale “Perrino”, Francesco Dituri, a pochi mesi dal suo insediamento, riaccendono lo scontro sulla gestione della sanità brindisina.
La FP CGIL Brindisi parla di “allarme confermato”. «Siamo stati i primi – ricorda il segretario generale Luciano Quarta – a denunciare la fragilità strutturale dell’assistenza neonatale. Allora fummo accusati di allarmismo, oggi i fatti parlano da soli: mesi di limitazioni operative, trasferimenti verso altre province e ora un nuovo abbandono alla guida del reparto».
Il sindacato accusa la Direzione Generale di nascondersi dietro i “numeri” e di non rispondere alle domande cruciali: quanti professionisti effettivamente in servizio, quali coperture di guardia, quale continuità nei turni festivi e notturni. «Un reparto non può vivere di cerotti organizzativi e incarichi precari – prosegue Quarta –. Servono assunzioni strutturate, formazione e un cronoprogramma verificabile. Le famiglie hanno diritto a sapere chi garantisce il servizio, non solo sulla carta ma in corsia».
Parole dure arrivano anche dalla politica. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, parla di “ennesima sconfitta della gestione De Nuccio”. «Mentre il direttore generale si autocelebra con un video – afferma – il dottor Dituri lascia Brindisi dopo appena sei mesi, preferendo tornare a Roma. La situazione è drammatica: in organico restano un solo medico e due specializzandi, con il supporto saltuario di colleghi provenienti da altri ospedali. È il fallimento di un sistema che da anni soffre di carenze e disservizi».
Caroli chiede chiarezza anche sull’avviso pubblico per dirigenti medici di Pediatria scaduto ad agosto, «per capire se da quella graduatoria si potranno reperire specialisti utili all’UTIN». E commenta con toni amari l’ultimo comunicato della ASL: «Dichiarare che la priorità è la tutela della vita dei neonati appare una beffa, davanti a un reparto che non riesce a garantire stabilità».
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