Il ciberspazio è il marchio di fabbrica di Neuromante, Gibson ha avuto il grande merito di anticipare ad un vasto pubblico di lettori il concetto di rete e la sua portata, informazioni che nella prima metà degli anni ’80, erano ancora appannaggio dei ricercatori, o di ristretti gruppi di tecnofili. Con il suo romanzo lo scrittore ha catalizzato l’attenzione su una tecnologia nuova, tentando di individuarne vantaggi e problematiche.
Cos’è il ciberspazio?
In Neuromante viene definito come “ un’allucinazione vissuta consensualmente ogni giorno da miliardi di operatori legali, in ogni nazione, da bambini a cui vengono insegnati i concetti della matematica… Una rappresentazione grafica di dati ricavati dalle memorie di ogni computer del sistema umano. Impensabile complessità. Linee di luce disposte nel non-spazio della mente, ammassi e costellazioni di dati. Come luci di una città che si allontanano…”1
Una definizione nebulosa, che si aggancia ad aspetti tanto economici, quanto sociali, un tentativo di visualizzare uno spazio del tutto nuovo, che trascende i limiti fisici, temporali e spaziali della dimensione reale a cui siamo abituati.
La prova che Gibson, fosse alla ricerca di modi né scientifici, né informatici, di spiegare il ciberspazio, è contenuta nel romanzo stesso, dove la rete assume sempre le caratteristiche di una visione policromatica: “e nel buio illuminato dal sangue dietro le palpebre, fosfeni argentei che arrivavano ribollendo dall’orlo dello spazio, immagini ipnagogiche che passavano sussultanti come una pellicola montata on inquadrature scelte a casaccio”.2 O ancora: “piani colorati traslucidi si spostavano come un mazzo di carte truccate […] Sottoprogrammi virali si staccarono come tante bucce di cipolla, intrecciandosi con il tessuto codificato della porta […] Uno spazio azzurro sterminato dov’erano allineate delle sfere di codice colore appese a una griglia a maglie strette di neon celeste”.3
Come è facile notare, il ciberspazio gibsoniano è una giostra di colori, che assume il carattere di una psichedelia informatica, creata per disorientare il lettore, nel tentativo di comunicargli la vertigine provocata dal non-luogo.
Il ciberspazio è la matrice, un concetto reso famoso dal block buster Matrix, un intrigato labirinto di dati dotato di una popolazione indigena, le IA; espressione, soprattutto, della possibilità di liberarsi dalle proprie catene biologiche.
Quello del conflitto tra realtà e virtualità, è un tema ricorrente in Neuromante, che è veicolato e animato dal ciberspazio. Case vive la propria fisicità con disagio, esemplare è questo passo del romanzo: “[egli] Viveva per l’euforia incorporea del cyberspazio [e l’operazione che lo avevo privato della capacità di connettersi] Era stata la cacciata dal paradiso […] Il corpo era carne. Case era precipitato nella prigione della propria carne.”4
Gran parte della narrativa cyberpunk è popolata da personaggi che provano ribrezzo per la propria fisicità, la rete è in questo senso la promessa di una nuova dimensione esistenziale, che si alimenta nell’infinito e l’eterno del silicio. Al mondo reale distopico, violento e decadente, corrisponde una virtualità che è sinonimo di libertà.
Questo conflitto tra realtà e virtualità è perfettamente riassunto, dal tecnognosticismo, di cui parla Erik Davis, in riferimento al tentativo di trascendere i limiti delle carne attraverso la tecnologia, abbracciando il sogno di un’esistenza digitale, priva delle sofferenze biologiche,prima fra tutte la morte.
Case è dunque un tecnognostico nella misura in cui, ambisce a sbarazzarsi della carne, per vivere definitivamente nel ciberspazio.
I problemi filosofico religiosi posti dalla tecnologia di Neuromante, non rimangono all’interno del recinto letterario, la loro portata si estende oltre la finzione, sostanziandosi nella realtà. Prova di ciò sono due movimenti, nati dall’unione fra la religione e la tecnica: quello extropiano e quello tecnopagano, che verranno, di seguito analizzati.
Il ciberspazio quindi, oltre che epifania di luci, è il simbolo del riacutizzarsi del mito dell’immortalità, dell’atavica lotta dell’uomo contro la morte, un’ancestrale paura, che il cyberpunk analizza sul palcoscenico del non-luogo vitruale.
Il transumanesimo
I movimenti extropiano e tecnopagano, si inseriscono nel filone più esteso del transumanesimo, una cui sommaria descrizione, permette di avere un quadro generale, del clima in cui questi nuovi prodotti culturali sono maturati.
Il transumanesimo fu fondato nel 1957 da J. Huxley, inteso come slancio verso l’emancipazione sociale dell’uomo, in una chiave dichiaratamente utopica.
Negli anni ’80, però, il movimento perse la sua componente collettiva, in favore di un estremo individualismo, soprattutto per via de filosofo Max More, il quale definì quella che è la peculiarità del transumanesimo: il superamento dei limiti umani attraverso l’uso di qualunque tecnologia possibile.
La rielaborazione di More, diede i natali ad un pensiero profondamente estremista che, imbevuto di errate interpretazioni della teoria del super uomo nietzschiana, insisteva ed insiste, su un nuovo paradigma evolutivo di stampo tecnofilo, che dovrebbe culminare in una nuova umanità, potenziata biologicamente e mentalmente, dalle nuove tecnologie.
Un programma di questo tipo, si fonda sul superamento di ogni remora o tabù morale, circa la manipolazione genetica, il controllo delle nascite o il ricorso alla tecnica invasiva. Proprio tali estremismi hanno reso il transumanesimo oggetto di numerose critiche, da parte di quanti considerano velleitarie le basi scientifiche della nuova evoluzione ed immorali i principi attorno a cui ruota tale filosofia.
Il movimento ha ottenuto grande successo in tutto il mondo, come nella stessa Italia, dove è stata fondata l’AIT: Associazione Italiana Transumanisti, ed il Network Transumanisti Italiani, un gruppo costituito da 10 siti web e blog, miranti a diffondere nel nostro paese, le idee della filosofia in questione.
Un esempio concreto di cosa sia il transumanesimo, è dato dalla Carta dei Principi dell’AIT, che si compone di sette articoli, in cui sono espressi i punti chiave del programma, delle aspettative e degli obiettivi dell’associazione. Qui di seguito è riportato il testo per intero:
1. L’umanità sarà radicalmente trasformata dalla tecnologia del futuro. Prevediamo la possibilità di ri-progettare la condizione umana in modo di evitare l’inevitabilità del processo di invecchiamento, le limitazioni dell’intelletto umano (e artificiale), un profilo psicologico dettato dalle circostanze piuttosto che dalla volontà individuale, la nostra prigionia sul pianeta terra e la sofferenza in generale.
2. Uno sforzo di ricerca sistematico sarà necessario per comprendere l’impatto di tali sviluppi per ora all’orizzonte e le loro conseguenze sul lungo termine.
3. I transumanisti ritengono che per usufruire delle nuove tecnologie, sia necessario mantenere un’apertura mentale che ci permetta di adottare tali tecnologie invece che di tentare di proibirne l’uso o lo sviluppo.
4. I transumanisti sostengono il diritto morale di utilizzare metodi tecnologici, da parte di coloro che lo vogliano, per espandere le proprie capacità fisiche ed intellettuali e per aumentare il livello di controllo sulla propria vita. Aspiriamo ad una crescita personale ben al di là delle limitazioni biologiche a cui siamo oggi legati.
5. E’ imperativo, nel pensare al futuro, considerare l’impatto di un progresso tecnologico in continua fase di accelerazione. La perdita di potenziali benefici, a causa di tecnofobia e proibizioni immotivate e non necessarie, sarebbe una tragedia per il genere umano. Dobbiamo comunque tenere presente che un disastro o una guerra, causati o resi possibili da una tecnologia avanzata, potrebbero portare all’estinzione di ogni forma di vita intelligente.
6. E’ necessario creare luoghi di incontro in cui razionalmente discutere i passi da intraprendere verso il futuro ed è necessario creare le strutture sociali in cui decisioni responsabili possano essere implementate.
7. Il transumanesimo è fautore del benessere per tutti gli esseri senzienti (siano questi umani, intelligenze artificiali, animali o potenziali esseri extraterrestri) ed include molti principi dell’umanesimo moderno. Il Transumanesimo non è legato ad alcun partito o programma politico. 5
1 Ibidem, p.54
2 Ibidem, p.54
3 Ibidem, p.63, p.65
4 Ibidem, p.8
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