April 30, 2025

Neuromante, il romanzo scritto da William Gibson nel 1984, viene considerato all’unanimità il capolavoro del cyberpunk e allo stesso tempo lo scritto che ha sancito la nascita dell’intero movimento ( nonostante Gibson avesse già scritto in precedenza dei racconti brevi, raccolti nell’antologica La notte che bruciammo Chrome).

Un’analisi delle caratteristiche del romanzo, dei suoi personaggi e delle tematiche in esso trattate, costituirà il filo conduttore di un discorso ad ampio raggio, che interesserà il genere letterario e le sue controparti reali: come il movimento extropiano o le teorie tecnodarwiniste di Sterlac.

In questo modo sarà possibile notare come il cyberpunk non sia semplice fantascienza ma una narrazione iperbolica delle speranze, dei dubbi e delle visioni la scienza, soprattutto quella d’avanguardia, nutre nell’uomo.

Sentimenti innervati in un sostrato religioso, che oggi ha perso il profumo d’incenso, digitalizzato nei bit delle IA o coagulatosi nelle protesi robotiche.

Neuromante: la storia, i suoi protagonisti e le ambientazioni

Il romanzo è ambientato in una società distopica dominata dalle multinazionali, le quali grazie ad un selvaggio capitalismo, hanno ottenuto il controllo dell’intero globo, privo di strutture politiche forti, totalmente in balia dei capricci dell’economia. Il mondo di Neuromante è preda del caos, del degrado e della violenza, le organizzazioni criminali, sono libere di perseguire i propri scopi, forti della totale disintegrazione degli apparati giuridici.

Una realtà dove solo il più forte ha voce in capitolo, “un esperimento dissennato di darwinismo sociale, concepito da un ricercatore annoiato che tenga il pollice in permanenza sul pulsante avanti veloce”.1

La tecnologia regna sovrana, è un discriminante sociale, che divide i ricchi dai poveri, i padroni dagli schiavi; coloro che dispongono di denaro a sufficienza possono sottoporsi ad operazioni chirurgiche, per ottenere innesti che potenziano le capacità fisico-cognitive, come i magnati delle multinazionali, che hanno libera accesso alle tecnologie dell’ibernazione e della clonazione, nello sterile tentativo di sconfiggere la morte.

In un paesaggio di tale degrado agisce il protagonista del romanzo, Case, un cowboy della rete, un hacker che viene pagato dai clienti, per penetrare in banche di dati online, per distruggerle o rubarne il contenuto. Case è un “mercenario dell’informazione” un uomo senza scrupoli che manipola l’oro digitale (il dato), per poter vivere; si badi bene però: vivere nel mondo digitale, poiché all’hacker ripugna la dimensione biologica, dalla quale tenta in tutti i modi di fuggire, aspirando ad una vita totalmente digitalizzata.

La storia ha inizio quando Case viene contattato da un ex militare, Armitage, il quale offre al cowboy un intervento chirurgico, gratuito, di cui ha fondamentale bisogno, in cambio dei suoi servizi. L’operazione di cui parla Armitage, consiste nella ricostruzione delle prese craniche attraverso cui Case può collegarsi alla rete, supporti distrutti da un danno provocatogli da un’organizzazione mafiosa, che lo aveva punito per essersi intrufolato in un database offlimits.

Per un cowboy della rete non poter avere accesso alla rete equivale ad essere morti, Case accetta.

Prende così avvio una storia ricca di colpi di scena, durante la quale l’hacker incontra una ragazza ninja, Molly, dotata di artigli retrattili, i due, man mano che il racconto procede, scoprono di essere pedine di una complessa strategia organizzata da due intelligenze artificiali: Invernomuto e Neuromante, quest’ultima compare solo alla fine del romanzo, quando il lettore viene ad apprendere anche il suo scopo, ovvero quello di fondersi con Invernomuto, per potersi evolvere.

La storia di Neuromante può essere etichettata come un thriller, ci sono i colpi di scena, investigazioni, scontri a fuoco ed omicidi. Ciò che rende il romanzo diverso da tutte le altre opere del genere, è il mondo in cui i personaggi si muovono e le caratteristiche di questi.

La realtà di Neuromante è esclusivamente tecnologica, la tecnica domina le dimensioni reale e virtuale, esemplare è la frase di apertura del romanzo: “il cielo sopra il porto era del colore di uno schermo televisivo sintonizzato su un canale morto”.2

La tecnica è l’ontologia del mondo creato da Gibson, basti pensare al ciberspazio la geniale intuizione dello scrittore è il luogo privilegiato della narrazione, il paradiso di Case, l’unica forma di libertà, che stona con un mondo reale funestato dalla violenza e l’ingiustizia. La tecnologia nel romanzo è allo stesso tempo positiva e negativa, negativa se viene intesa come forma di controllo delle multinazionali, discriminante sociale e forza che aliena la natura umana in favore dell’artificialità. Positiva, invece, poiché rappresenta l’unico modo che hanno gli hacker, attraverso il ciberspazio, di poter combattere lo strapotere delle multinazionali.

La vera protagonista del romanzo è l’informazione, la rete è un insieme di dati e i dati sono informazioni, la possibilità di sottrarre queste ai monopoli è il primo passo verso una rivoluzione democratica. In questo senso Neuromante è la metafora della lotta per libertà d’espressione.

Dopo questa breve panoramica del romanzo è possibile soffermarsi sugli aspetti salienti dell’opera, che offrono numerosi spunti di riflessione sulla società contemporanea.

1 William Gibson, Neuromante, tr. it. Mondatori, Milano, 2003, p.7

2 Ibidem, p.5

James Lamarina

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